Oltre 200 candidature artistiche da tutto il mondo, 11 finalisti, tre vincitori e un premio speciale. È il risultato della call for artist internazionale lanciata da Re:Humanism per la seconda edizione del Re:Humanism Art Prize, il premio incentrato sulle relazioni fra arte contemporanea e Intelligenza Artificiale. Le opere selezionate verranno esposte a Roma nel mese di maggio in una grande mostra collettiva che abiterà gli spazi del MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, mentre l’opera vincitrice dello speciale Romaeuropa Digitalive Prize verrà presentata nell’ambito del celebre festival romano nell’autunno del 2021.
Dalla biodiversità alla coscienza ecologica, dall’identità di genere alla costruzione di nuove forme relazionali, dal rapporto tra esseri umani e dispositivi tecnologici all’esplorazione delle potenzialità narrative e creative di un’intelligenza artificiale. Sono questi gli elementi e i grandi temi emersi dai progetti finalisti, in coerenza con le aree di interesse di questa seconda edizione del Premio, dal titolo Re:define the boundaries, ovvero le trasformazioni dei concetti di Corpo e Identità nell’era dell’Intelligenza Artificiale e le implicazioni politiche che ne conseguono, le nuove modalità di produzione della conoscenza e i cambiamenti introdotti dalla robotica e dal machine learning, la definizione di un approccio antropologico all’IA e le visioni sul futuro del nostro Pianeta.
Sul primo gradino del podio, il progetto dell’artista, ricercatore e architetto norvegese Feileacan McCormick e della neural artist Sofia Crespo, meglio conosciuti come Entangled Others. I due artisti, entrambi di base a Berlino, hanno sfruttato le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale per immaginare nuove forme di relazione, a partire dallo studio dei meccanismi che regolano la convivenza all’interno delle barriere coralline. In seconda posizione, l’artista Irene Fenara con un progetto che rilegge in chiave metaforica il fenomeno dell’estinzione delle tigri mettendo in parallelo tale fenomeno con la necessità di preservare una memoria digitale. Terzo classificato, Yuguang Zhang, new media artist cinese trapiantato negli Stati Uniti dove svolge attività di ricerca presso la New York University. Yuguang Zhang si interroga sulla relazione che ci lega agli oggetti di uso quotidiano e al confine sottile tra umano e non umano. Egor Kraft, Elizabeth Christoforetti & Romy El Sayah, Mariagrazia Pontorno, Manuel Focareta, Carola Bonfili, Johanna Bruckner e Umanesimo Artificiale sono invece gli altri sette artisti finalisti, mentre il premio speciale Romaeuropa Digitalive è stato assegnato a Francesco Luzzana con un progetto performativo che indaga le relazioni tra corpo e interfacce digitali, ormai sempre più presenti nella nostra vita quotidiana.
Gli artisti e i progetti sono stati selezionati da una giuria composta da curatori d’arte e esperti di tecnologie avanzate: Alfredo Adamo, CEO di Alan Advantage; le curatrici, storiche e critiche d’arte Daniela Cotimbo, Federica Patti e Ilaria Gianni; il curatore e storico dell’arte Valentino Catricalà, l’artista Lorem e Michael Mondria, managing director a Ars Electronica; il ricercatore Mauro Martino, fondatore e direttore del Visual Artificial Intelligence Lab all’IBM Research e Trond Wuellner, Product Director di Google.
Nato nel 2018 in risposta alla sempre crescente esigenza di riflettere sullo stato del progresso tecnologico con particolare riferimento all’Intelligenza Artificiale, il Re:Humanism Art Prize è ideato e realizzato dall’associazione culturale Re:Humanism con la curatela della storica dell’arte e curatrice Daniela Cotimbo.
Sponsor e partner
Main sponsor: Alan Advantage
Con il supporto di: Enel, Fondazione Romaeuropa, Pi Campus, Kappabit
In network con: Filosofia in movimento, EIA Factory, Bip
Partner tecnico: Hueval
Media partner: Artribune