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Professore escogita un modo originale per la lezione di Storia dell’Arte in dad

Le lezioni di storia dell’arte sono diventate più seguite di prima grazie all’applicazione Google Arts & Culture, capace di emozionare, intrattenere e stimolare alla ricerca gli studenti in didattica a distanza. Succede nelle classi del prof. Andrea Speziali, docente riminese premiato di recente per l’impegno ai tempi della pandemia e riconosciuto massimo esperto d’arte Liberty nel bel Paese.

Il giovane professore è stato chiamato dal big Google per adedire al programma Cultural Institute, piattaforma globale dedicata ai Musei e istituzioni più importanti al mondo, circa mille sono partner del progetto.

Disponibili su https://artsandculture.google.com/partner/italialiberty oltre 4.000 opere d’arte nella piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online, tutte selezionate e studiate da Speziali, presidente dell’associazione ITALIA LIBERTY con il quale ha aderito al progetto.

La maggior parte dei dipinti provengono dalla prestigiosa Collezione vicentina Breganze. Tra le più significative opere pubblicate: Umberto Boccioni, Ritratto (1914); Numerose incisioni inedite dell’editore Neri Pozza assieme a una originale china su carca; Inediti dipinti ad olio su juta, tela e carta di Filippo De Pisis; caricature di Nino Bertocchi, olio su tela di Nino Corrado Corazza, Ritratto di Mario Mirko Vucetich (1970 circa);  Alessandro Mazzucotelli, Gallo (1915), in ferro battuto; Gustav Klimt, Ritratto di signora (1917); Incisioni di Marcello Dudovich, Duilio Cmabellotti, Alphonse Mucha, le ceramiche più prestigiose dallo stile preraffaellita, Art Déco e floreale della ditta di Ceramiche Artistiche Molaroni a Pesaro.
Futurismo: Mario Mirko Vucetich, Figure in movimento: Ballerina e Sombrero (1915), La città nuova (1917), Ivanhoe Gambini, Velocità (1936), Silvio Gambini, La casa del Sole (1929). Mario Mirko Vucetich, Ettore e Andromaca (1953), Amedeo Modigliani, nudino (1918), Arturo Martini, Composizione (1930), Francesco Messina, Ballerina (1970), Sergio Tofano, Teatri stabili (1940), Carlo Emilio Gadda, Il Primo libro delle Favole (1952). Scovate anche le inedite tavole progettuali della Partita a Scacchi di Marostica del 1955 dove l’autore Mario Mirko Vucetich ha curato ogni aspetto per dar vita a uno degli spettacoli folkloristici più celebri al mondo.

<<La piattaforma riesce un ottimo strumento per la didattica a distanza quando insegno Storia dell’arte, Grafica, Arte e Immagine alle scuole medie e superiori>>.

Spiega Andrea Speziali, classe 1988, direttore di quattro musei italiani e uno dei primi professori che ha adottato il programma:

<<Google Arts offre la possibilità di velocizzare i tempi di ricerca delle opere, gli studenti oltre ad apprendere meglio hanno la possibilità di ammirare i grandi dipinti della storia tra sculture, architetture, fotografie d’autore e documenti con la possibilità di ingrandirli al millimetro fino a vedere nitidamente la dimensione di ogni singola pennellata. Questo gli coinvolge maggiormente concedento emozioni e un interesse nuovo capace di motivargli alla ricerca di altre meraviglie dell’arte antica, moderna e contemporanea. In parallelo l’applicazione permette di poter giocare con l’arte, muoversi virtualmente nei musei, partecipare a quiz, allestendo visrtualmente la propria casa con i quadri che più ci piacciono e tanto altro. Rispetto alle normali slide e documenti classici questo programma oltre a ridurre i tempi di preparazione della lezione per noi insegnanti, coinvolge maggiormente gli studenti portandogli a una cultura più elevata del prossimo futuro>>.”

Una didattica anche nei luoghi dove si aggiungono alla galleria fotografie artistiche: Autori come Sergio Ramari hanno immortalato meravigliosi interni di ville, palazzi e castelli in stile Barocco e Art Nouveau, tra queste le sontuose architetture progettate da Giuseppe Sommaruga di inizio Novecento.
Un riflettore è stato acceso sulla fotografia URBEX: Scenografici edifici totalmente abbandonati sono stati fotografati dal gruppo di “Ascosi Lasciti” e “Urbex Squad”. Due realtà differenti italiane con la stessa passione in cui tutti gli autori, all’interno dei due gruppi, in anonimato hanno varcato cancelli, porte, finestre, tetti e sotterranei per scattare, documentare il fascino del degrado.

L’associazione Italia Liberty sensibile al tema ha selezionato le immagini più suggestive e simboliche per emozionarvi al tema dell’Urbex con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e privata al fine di restaurare e conservare questi tesori incustoditi. Giusto villa Zanelli a Savona, gigante del modernismo italiano dopo oltre vent’anni verrà restaurata e portata all’antico splendore.

L’urbex è un movimento non ancora codificato che mescola tratti distintivi di altre discipline artistiche e non. Il medium per eccellenza è la fotografia, inteso sia come mezzo espressivo, che nella sua accezione documentativa. Stesso discorso vale per il video, seppure meno utilizzato. Altra caratteristica fondamentale è l’esperienza diretta, che fonde elementi mutuati dall’archeologia con altri che si rifanno al mito del superuomo, del guerriero e del mistico, nell’accezione Dannunziana, dove l’eroe si fa beffe delle leggi dell’uomo, per il raggiungimento di uno scopo superiore. E lo scopo è la rovina, quella descritta da Simmel, con tutte le sue contraddizioni e la sua estetica nichilista, in cui la figura dell’esploratore diventa parte integrante dell’opera e dell’esperienza artistica. Il progetto Ascosi Lasciti ha quindi la pretesa di mostrare, documentare e far esperire l’enorme patrimonio abbandonato italiano. Questa sezione sarà un viaggio nella decadenza del nostro tempo, attraverso le fotografie dei nostri artisti.

La Collezione Breganze
Sono protagonisti i fratelli Maria Grazia e Maurizio Breganze che da anni custodiscono un tesoro della cultura italiana nel cuore e nelle proprie case. Oggi con l’energia propulsiva del critico Andrea Speziali questo tesoro è venuto alla luce del pubblico su Google Arts & Culture, in un secondo momento, a settembre con la pubblicazione “Mario Mirko Vucetich (1898-1975). Architettura, scultura, pittura, disegno”, Silvana editoriale e infine con l’ampliamento del Museo Vucetich all’interno del Castello di Marostica dove fruire dal vivo alcune opere. La punta di diamante della collezione, Maria Grazia Breganze, unica detentrice dei Diritti d’Autore del celebre spettacolo della “Partita a Scacchi” di Marostica porta avanti una tradizione vicentina e oltre che anima principale dell’istituzione è presente anche come artista. Infatti è un’abile pittrice assieme al fratello Maurizio. Individuiamo nei loro quadri contemporanei ad olio su tela, una importante esperienza sull’arte del passato e lo conferma l’ambiente in cui hanno vissuto e si sono formati a fianco delle menti e talenti più celebri del Novecento.
All’attuale collezione si lega il cognome di Pozza. Il celebre editore accolse nella città di Vicenza l’artista Mario Mirko Vucetich, un giovane pieno di entusiasmo e ruggito per varcare ogni soglia. Grazie a Neri Pozza l’artista dalle origini dalmate con la forza del passaparola divenne noto nei meandri dei teatri, caffè, centri culturali e istituzioni di ogni ordine e grado. I legami privati indussero a conservare tra le opere di artisti come De Pisis, De Chirico, Corazza, Boccioni, Bertocchi anche incisioni di Neri Pozza. Egli oltre che editore di libri eminentemente di carattere artistico si cimentò fin da giovane come incisore a punta secca, (memorabili sono le molteplici vedute di Vicenza) che continuò, stimolato dalla critica oltre che dal mercato, fino a che rimase in vita. La collezione contempla alcune vedute di Vicenza e altre di carattere paesaggistico deliziose nella loro semplicità a cui fanno seguito quelle astratte, caratterizzate da una alternanza di chiaro-scuri, accolte favorevolmente dalla critica.

Infine una rarità: si tratta incisione? non a punta secca ma a inchiostro di china assolutamente sconosciuta sia ai critici che al grande pubblico! Raffigurante un paesaggio dei nostri colli Berici.
Circa le opere di Filippo De Pisis si tratta di dipinti a olio acquistati direttamente dal Pozza durante la guerra, raffiguranti un fagiano appeso e altri da fiori; gli altri dipinti della sua collezione sono stati donati al museo civico di Vicenza.

Google Arts & Culture è la piattaforma di Google che permette agli utenti di esplorare le opere d’arte, i manufatti e molto altro tra oltre 1800 musei, archivi e organizzazioni che hanno lavorato con il Google Cultural Institute per condividere online le loro collezioni e le loro storie. Disponibile sul Web da laptop e dispositivi mobili, o tramite l’app per iOS e Android, la piattaforma è pensata come un luogo in cui esplorare e assaporare l’arte e la cultura online. Google Arts & Culture è una creazione del Google Cultural Institute.

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