Cosa rappresenta per te la scrittura?
La scrittura per me è qualcosa di cui non so fare a meno. E’ l’unico modo che conosco per riuscire a trasmettere tutte le emozioni e le situazioni che si creano nella mia mente. E’ il mio miglior modo per emozionare le persone.
Raccontaci com’è nato il tuo ultimo progetto editoriale.
Avevo voglia di raccontare una storia dove il male più estremo trovasse equilibrio con la natura, scontrandosi con alcuni personaggi molto semplici, che assieme avrebbero potuto rappresentare una comunità fatta di gente normale. Il male, in questo caso, è qualcosa che sembra irrefrenabile, un killer che non si ferma davanti a nulla e nessuno. Così come l’autunno e l’inverno, che arrivano inesorabili spazzando via le ultime giornate più calde.
Quali artisti-personaggi ti hanno cambiato la vita?
(Anche non esclusivamente legati al mondo letterario.)
A livello letterario lo è stato Stephen King, Joe R. Lansdale, Sebastian Fitzek e Cormac McCarthy. A livello cinematografico registi come David Fincher, Quentin Tarantino, Martin Scorsese e più recentemente Christopher Nolan.
Quale ruolo riveste la lettura nella società?
Purtroppo in Italia la lettura non è mai stata a livelli altissimi e nell’ultimo decennio è calata ancora. In altri paesi c’è molta più sete di lettura. In moltissimi casi manca l’esempio ma anche la conoscenza.
Dove ti vedi tra 10 anni?
E chi lo può dire. E’ come nella scrittura, quando creo i personaggi: partono da un certo punto, ma poi lascio che si evolvano a seconda delle loro esperienze all’interno della storia. Vediamo la mia storia dove mi porterà…
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