Il 1° maggio, nella domenica in cui si è celebrata la Festa dei Lavoratori, il Vescovo Monsignor Pierantonio Tremolada ha presieduto la Santa Messa a Malegno, in uno degli stabilimenti di Riva Acciaio.
Lavoro e individui: i temi trattati nello stabilimento di Riva Acciaio
Da un lato il lavoro, dall’altro gli individui: questi sono stati i temi su cui si è incentrato l’incontro. Le attuali circostanze hanno portato ad una situazione poco favorevole per il comparto siderurgico. Il conflitto tra Russia e Ucraina sta avendo importanti ripercussioni anche sul settore dell’acciaio che si trova ad affrontare “difficoltà economiche che non si prevedono di corta durata“. È anche vero però che i problemi che devono fronteggiare gli addetti ai lavori non sono neanche paragonabili a quelli di chi sta vivendo da vicino la guerra. “Penso che il Vescovo voglia farci pensare a quali situazioni si devono affrontare durante un conflitto terribile come quello in corso tra Russia e Ucraina”, ha sottolineato il Presidente del CdA di Riva Acciaio, Valerio Bisio. Nonostante gli evidenti effetti sui costi, il leader siderurgico ci tiene a rassicurare sul fatto che qualità e sicurezza sul lavoro restano una priorità e per questo non subiranno conseguenze. Bisio riporta infatti l’attivazione negli stabilimenti della Valle Camonica di un corso sulla consapevolezza della propria sicurezza e di quella dei colleghi, affermando inoltre che si sta pensando di proporre lo stesso corso in tutte gli altri stabilimenti del Gruppo.
Riva Acciaio e Valle Camonica: un legame profondo
Un’altra interessante questione su cui si è espresso il Presidente del CdA Valerio Bisio in occasione dell’incontro del 1° maggio riguarda invece il legame che unisce il Gruppo siderurgico con la Valle Camonica, un’area che ospita ben tre dei suoi stabilimenti: a Malegno, a Cerveno e a Sellero. Non sono però solo i territori sul suolo italiano ad aver stretto un forte legame con il Gruppo. I siti produttivi di Riva Acciaio sono presenti anche in altri Paesi come Spagna, Germania, Francia, Belgio e Canada, dove il leader dell’acciaio è riuscito a creare rapporti simili. “Deduco che si è instaurato un rapporto di reciproco rispetto con il territorio partendo dai dipendenti arrivando alle istituzioni”, ha commentato Bisio. “La nostra permanenza ormai supera di gran lunga il mezzo secolo“, ha poi aggiunto. Un valido esempio di come il reciproco rispetto abbia portato a consolidare legami così forti è fornito dallo stabilimento di Lesegno. In questa località, tradizionalmente legata ad attività quali agricoltura e allevamento di bestiame, la trasformazione dell’acciaio non vanta certo radici millenarie. Eppure, la fabbrica di Lesegno è diventata un importante polo produttivo ed il cuore tecnologico del Gruppo.