Pino Scorciapino, con linguaggio diretto e chiaro, presenta il suo libro:
“Un biglietto di Gesualdo Bufalino – ne sono stato destinatario nel 1995, inedito, svelato in queste pagine, ignoto ai suoi studiosi – diventa la chiave d’una indagine. Riguardante non tanto la produzione del grande scrittore siciliano quanto piuttosto aspetti personali e familiari della sua vita. Non da parte di un critico letterario ma di un allora sindaco quarantenne e ora pensionato. Giornalista pubblicista allora come ora, incapace di analisi letterarie ma avvezzo all’indagine giornalistica. Piaccia o non piaccia – e bisogna riconoscere che quasi sempre non piace – il giornalista che scrive un articolo o, ancora più, un libro è un intruso nella vita degli
altri. Un gioco al quale non ci si può sottrarre in quanto normalmente si scrive di personaggi importanti, pubblici, del mondo della politica, dello spettacolo, dell’arte,
della cultura. Nel nostro caso si profila un ulteriore paradosso, forse una complicazione: chi scrive è parte delle vicende, testimone d’un avvenimento non
accaduto ma dal cui mancato accadimento si dipana un’indagine su Bufalino e i suoi affetti. Una lettura parziale, beninteso. Solo di un segmento di vita. Con l’umiltà
di riconoscere che dalle pagine di questa analisi emerge nulla più d’una tesi. Argomentata, approfondita, documentata grazie al contributo di analisi di altri
osservatori e testimoni ma pur sempre e solo una tesi. O, più correttamente, una supposizione. Senza pretesa di imporla. Solo con l’intento, in punta di piedi, di
proporla…”
Saggista, storico, biografo, aforista, Pino Scorciapino (Troina, 1955) approda al quattordicesimo appuntamento editoriale dopo Troina, 18 febbraio 1898 (1974), Governi e parlamenti nella formazione della politica estera italiana, scritto con F. Attinà e S. Cutuli (1982), Ancipa (1984), Conterranei miei (2000), Conterranei miei Atto II (2009), Due anni in Ottorighe (2012), Le massime di Massimo (2013), Qualcosa di padre Campagna (2016), Le massime di Vitaliano (2019), Giovanni Vitale, una vita per la scuola (2019), Massime avanti Coronavis e dopo Coronavis (2020), Gaetano Zito. Parroco di periferia, intellettuale, storico della Chiesa (2021), Ferlauto, Calabrese, Rotondo. A proposito di tre sacerdoti di Troina (2021).