Si terrà il prossimo 25 febbraio – dalle 15.00 alle 18.30 – Arte in Carcere, un evento online per informare sull’importanza di usare l’arte come strumento che possa favorire la funzione rieducativa del carcere, la formazione della personalità e il recupero dei detenuti. Il webinar, promosso dall’Associazione Nazionale Forense di Venezia, è il primo dedicato a questo argomento tanto attuale in un momento in cui si parla molto di resilienza, anche se il carcere continua a essere un luogo negletto.
L’evento, che si rivolge agli avvocati penalisti ma è utile e fruibile da chiunque si occupi di rieducazione in qualsiasi contesto, vedrà tra i relatori personaggi di notevole peso nell’ambiente penitenziario italiano: il professor Mauro Palma (Garante nazionale dei diritti delle persone detenute), l’architetto Cesare Burdese (membro della Commissione ministeriale per l’architettura carceraria) e la dottoressa Sibyl von der Schulenburg (presidente dell’associazione Artisti Dentro Onlus).
La creatività come strumento per ritrovare i propri spazi mentali, anche in carcere. “L’articolo 27 della Costituzione – precisa Sibyl von der Schulenburg – riconosce ai detenuti il diritto alla rieducazione, anche se in Italia questo diritto non è sempre tutelato tanto che il tasso di recidiva si aggira intorno al 70-75% (quello norvegese è del 20%). Fanno eccezione le poche carceri modello come quello di Bollate, una struttura modello che vanta un tasso di recidiva attorno al 17%. Un detenuto mentalmente più sano sarà anche più facilmente recuperabile, con un vantaggio per lui e soprattutto per l’intera collettività. Con le attività della nostra associazione proviamo a dar voce ai detenuti e diamo loro la possibilità di interagire con quello che c’è fuori affinché possano, attraverso i nostri progetti, partecipare alla vita del mondo libero con un duplice scambio: loro si aprono al mondo e il mondo li accoglie”.
Per maggiori informazioni e per iscriversi consultare il sito: www.ffbve.it.
L’evento è gratuito ed aperto a tutti.