– Com’è iniziato il tuo percorso musicale?
E’ iniziato dalla passione come ascoltatore, come fan. Ancora oggi sono un fan della musica, compro album, vado ai concerti e sostengo in ogni modo la musica. La prima chitarra è arrivata piuttosto tardi verso i 16 anni ma da lì in poi è stato un crescendo di “good things” che mi sono accadute, con l’avventura di Miami & the Groovers, la mia band di rock cantato in inglese, fino ad arrivare alla produzione di “44” il mio primo album solista in italiano. In mezzo a tutto questo centinaia di concerti in tutto il mondo, incontri e collaborazioni incredibili come con Bruce Springsteen, Elliott Murphy, Marah, Jesse Malin, Jono Manson, Gang, Willie Nile e tanti altri.
– C’è stato un momento preciso nella tua vita in cui hai capito che avresti dovuto fare musica?
Forse quando ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni ed avendo un pubblico che era interessato ad ascoltare le mie storie. Fare musica è una esigenza per me, non è uno specchiarsi o un vezzo.
– In cosa, i tuoi brani finora usciti, sono collegati?
Il mio album “44” non è un concept album ma è comunque un album che se lo ascolti dalla prima alla dodicesima canzone ti racconta una storia in modo compatto e coerente. Ho avuto la fortuna di avere Massimo Cotto come “introducer” del disco, sia in concerto, sia sul booklet del cd. C’è tantissimo di me in questo album e l’uso dell’italiano ha reso tutto ancora più diretto.
– Com’è nata l’idea del videoclip?
L’idea del videoclip di Adrenalina è nata dal fatto di dare una coerenza di immagini alla “confusione” che vive il protagonista della canzone. Viviamo tempi strani, pieni di divieti, obblighi, di gente che ti dice o impone cosa devi o non devi fare. Il videoclip con ironia riporta questo caos, la velocità delle nostre vite e le diverse facce ed espressioni che può avere un momento frustrante come questo.
– Che programmi hai per i prossimi mesi?
Di suonare l’album dal vivo il più possibile. Da questa estate abbiamo fatto 22 show (acustici ed elettrici) e nel 2022 vorrei continuare a suonarlo in più posti possibili perché dal vivo le canzoni acquistano la loro reale dimensione.