Riscoprire il bello e tutelarlo. Esce in questi giorni in libreria per CEDAM il libro dell’avv. Stefano Lombardi “Diritto dei beni culturali”. L’articolo 9 della Costituzione, che attribuisce ai Beni Culturali ed alla loro salvaguardia e tutela un ruolo preminente tra i nostri principi fondamentali
Stefano Lombardi è Avvocato Cassazionista. Insegna Legislazione Nazionale ed Internazionale dei Beni Culturali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sia nel Corso di Laurea Magistrale in Economia e Gestione dei Beni Culturali, sia nel Master di secondo livello in Museologia, Museografia e Gestione dei Beni Culturali. Esce in questi giorni in libreria per CEDAM il suo libro “Diritto dei beni culturali”. L’Italia è un Paese che vanta importanti tradizioni culturali, fra le più importanti del pianeta. E’ basilare la funzione di trasmettere il passato alle future generazioni.
Intervista all’avv. Stefano Lombardi
Avv. Lombardi, come pensa che sia possibile una nuova visione dei beni culturali dopo l’effetto Covid?
Occorre essere più che mai profondamente convinti e considerare i Beni Culturali non siano solo, e senz’altro lo sono, un beneficio per l’anima e per i cuori, ma anche una risorsa imprescindibile per la rinascita culturale e sociale della nostra Italia, così provata fortemente dalla pandemia, ed anche una risorsa straordinaria di ripresa economica
Le persone che hanno vissuto non solo tanta sofferenza fisica, ma anche psichica ed umana, durante la pandemia, devono essere accompagnate (nel rispetto di tutte le cautele anti-covid) a riscoprire il bello ed a cercare di rinascere anche nella profondità della cultura dei tesori del nostro Paese.
Lei è docente di legislazione nazionale ed internazionale dei beni culturali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, quali sono gli aspetti che ritiene fondamentali in questo ambito.
Oltre alla mia professione di avvocato, la passione con la quale affronto le varie tematiche di cui sono chiamato ad insegnare, mi rendono un professore impegnato nel cercare di dare il proprio contributo nella formazione universitaria.
In quali campi specificamente?
Mi piace citare, a questo proposito, gli interventi ormai attivi da lunga data nei Master relativi alla valutazione, formazione e sviluppo delle risorse umane e agli aspetti giuridici del rapporto di lavoro nelle organizzazioni pubbliche e private, presso l’Università degli Studi di Padova; così come i miei interventi all’Università S. Anna di Pisa in materie legate all’ambito del Dlgs 231/01, ed all’insegnamento di Legislazione nazionale ed internazionale dei Beni culturali e dello Spettacolo nel corso di Laurea Magistrale in Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo e nel Master di secondo livello in Museografica, museologia e gestione dei beni culturali presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Come vede la Legislazione di diritto dei Beni culturali in Italia?
La norma cardine che ispira il nostro sistema di legislazione dei beni culturali è l’articolo 9 della Costituzione, che attribuisce ai Beni Culturali ed alla loro salvaguardia e tutela un ruolo preminente tra i nostri principi fondamentali.
La legislazione in tema di beni culturali è senz’altro comunque molto complessa nel nostro Paese. Il codice dei beni culturali dell’inizio degli anni 2000 ha senz’altro contribuito a dare una certa organicità alla materia, che nonostante questo rimane però sempre piuttosto complessa ed articolata ed a volte di non sempre chiara interpretazione.
La peculiarità della mia azione di docente mi induce quasi ad approfondire un tipo di analisi per far emergere una visione e una capacità di interpretazione e lettura di carattere pubblico e sociale dei vari temi che ci si trova ad affrontare durante i corsi. Cerco di trasmettere passione verso il diritto dei beni culturali sottolineandone i principi generali, etici e di grande ispirazione umana che sono parte integrante.
Approccio che tengo a consolidare anche con interventi vari corsi e seminari, e come referente in tema di manualistica sia in tema di gestione, controllo e organismi di vigilanza, “Il modello organizzativo di gestione e controllo e l’Organismo di vigilanza ex. Dlgs 231/01” (CEDAM giugno 2020) sia di diritto dei Beni culturali “Diritto dei Beni Culturali” (CEDAM marzo 2021).