Parlo troppo, il nuovo singolo dell’artista modenese Moriel, è un brano ballabile e vivace che dietro ad un racconto autobiografico nasconde un inaspettato tentativo di liberarsi da un immaginario machista. La loquacità diventa così uno scudo contro l’imbarazzo scaturito da archetipi vetusti e da un ideale di maschio (alpha) assolutamente tossico. La strofa, guidata dal basso, ricrea l’elettricità di un flirt e porta ad uno sbottonato ritornello da discoteca. Un synth pop divertito ma deciso, determinato e mai impettito. All’improvviso la melodia cita, fra Battiato e Prezioso, Voglio vederti danzare, una manciata di note immediatamente riconoscibili che aprono l’immaginario del brano.
Moriel balla con questa affascinante sconosciuta uno scoordinato Tuca Tuca con cui
esorcizzare l’ansia da prestazione e la paura dell’ignoto. In una società che vuole ogni uomo sempre pronto, senza dubbi o paure, incertezze o tentennamenti, Parlo Troppo è un inno ad un dialogo amoroso sincero e rispettoso, un invito a conoscersi davvero alla ricerca di una passione intellettuale e non soltanto meramente fisica.
Moriel è il progetto musicale, ma anche il percorso di crescita artistica e personale, del
modenese Riccardo Moriello. Una ricerca stilistica costante e ben definita che mescola il
lato più solare del pop radiofonico con il lato più cupo dell’elettronica europea, ad unirli il
cantautorato italiano più colto da cui mutua sensibilità e ironia.
Da sempre appassionato di cinema e cuori infranti, ha già pubblicato i primi brani Emma
Stone e Salvami, quest’ultimo selezionato dalla cantante Alice per il lato B del 45 giri del
suo singolo Dimmi di sì (progetto “Sonda Club” promosso dal Centro Musica di Modena).
Il nuovo EP in uscita questa primavera è già stato anticipato dai singoli Non ci ripensi mai (uscito il 27 novembre 2020) e Segni Opposti (uscito il 15 gennaio 2021).
Influenze: Hozier, Jack Antonoff, Subsonica
Credits: Composto da Riccardo Moriello
Produzione e arrangiamento di Luca Felici (dunerosse), Alessandro Baldessari e Riccardo Moriello.
Artwork di Gaianè Kevorkian e Andrea Centonza.