Oggi esce in digitale “Altrove” di Giulia Zedda, secondo estratto dalla compilation che raccoglie brani creati, scritti, registrati e prodotti dai 10 artisti che sono stati ospiti a settembre 2020 della residenza artistica “Sound BoCs” – la prima Music Farm a sfondo civile mai realizzata in Europa – e che è contenuta, insieme a racconti, fotografie e video realizzati dagli stessi artisti, all’interno del libro di lettura aumentata “Sound BoCS Diary”.
Giulia Zedda racconta così il suo brano, ispirato come gli altri presenti della compilation (che sarà disponibile completa dal 19 febbraio), alle tematiche e ai valori di “Musica contro le mafie” – diffusione di Buone idee e Buone Prassi attraverso la musica, impegno sociale, lotta alle mafie, cittadinanza attiva, critica e proposta -: “Una canzone scritta con il cuore, che cerca di arrivare a tutte le persone che come me, vivono in una città dove è impossibile realizzare i propri sogni – racconta la cantante sarda -. Può spaventare l’idea di partire lontano e può ostacolare la negatività delle altre persone ma un suggerimento che voglio dare con questa canzone è rimanere sempre determinati: che tu viva in una piccola o grande città, avrai sempre voglia di scappare altrove se non hai la possibilità di realizzare i tuoi sogni.”
Pur giovanissima, Giulia Zedda ha già all’attivo due Ep: “ho sedici anni e tanta voglia di fare musica. All’età di 9 anni ho inizia a studiare canto e chitarra e due anni dopo ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte. Poco dopo ho pubblicato i miei primi due Ep e l’anno successivo ho iniziato a scrivere e comporre le mie canzoni.”
“Sound BoCS Diary” uscirà a marzo 2021 (di AA.VV a cura di Gennaro de Rosa, edito da Musica contro le mafie, anno 2021) e sarà presentato a Casa Sanremo nella settimana del 71° Festival della Canzone Italiana. È stato creato dagli artisti residenti di “Sound BoCS”, progetto di residenza artistica innovativa e creativa a sfondo civile nel cuore della città di Cosenza (nato come incubatore di produzioni artistiche, supportato da “Perchicrea” di MIBACT e SIAE): “Sound BoCS è stato un esperimento sociale, tra il talent e il reality, ovviamente con le dovute differenze, in uno dei momenti più complicati per la musica e non solo, abbiamo puntato la massima attenzione al lato umano, lavorando sulla costruzione di quello che chiamiamo “NOI” con diversi corpi ma uguali nello spirito – racconta Gennaro De Rosa, Presidente e Direttore Artistico di Musica contro le mafie – Diversità che si sono fuse dando vita a qualcosa di diverso e di comune senza perdere la propria identità”