IL rischio è quello di una crisi economica con un impatto peggiore rispetto a quella del 2008 e il PIL in calo del 9%. Gianmario Bertollo (Legge3.it): “A fine anno attendiamo un acuirsi della crisi, con molte attività costrette ad indebitarsi in misura pesante o a chiudere”.
Il 2020 sembra confermare il vecchio detto secondo il quale gli anni bisestili sarebbero anni funesti. Iniziato con un’emergenza sanitaria che, ben presto, ha rivelato la sua portata mondiale, ora si prepara ad essere ricordato anche come l’anno di una delle peggiori crisi economiche per l’Italia e per moltissimi altri paesi del mondo.
Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato per quest’anno una recessione economica globale di circa il 4% (con lo scoppio della crisi mondiale del 2008 fu “appena” dello 0,1%), che in Italia raggiungerà con ogni probabilità il 9%, con un rimbalzo nel prossimo anno del 4,8%, una percentuale sufficiente a recuperare appena la metà di quanto perso.
Sono molte le persone – sia privati cittadini, sia imprenditori – che in questi mesi si sono ritrovati con una riduzione importante delle entrate economiche, a fronte di una mole di spese rimasta sostanzialmente invariata. Una situazione difficile che ha portato molti di loro a sottoscrivere un prestito, come dimostra l’aumento di richieste registrato da Legge3.it, associazione che si occupa di assistere persone oppresse dai debiti lungo un percorso di sdebitamento. Nei primi 5 mesi del 2020, infatti, Legge3.it ha visto crescere del 54% le richieste di studi di fattibilità per avviare procedure di sdebitamento. Ma il peggio, con ogni probabilità, arriverà alla fine dell’anno.
Riuscire a pagare le rate dovute, con tanto di interessi, non è semplice se la situazione non è cambiata, anzi. Spesso si finisce per contrarre ulteriori debiti, che servono a coprire i precedenti, o si rimandano i pagamenti delle singole rate, alle quali poi si deve sommare la mora. Un circolo vizioso che, spesso, finisce per far sprofondare il richiedente in un vortice di debiti dal quale sembra non esserci via di scampo.
“Nel periodo che va da marzo a giugno 2020, nonostante nei primi 2 mesi fosse difficile incontrare le persone dal vivo e ancora adesso persistono limitazioni, l’aumento di richieste di studi di fattibilità è stato del 21% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. – Commenta Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it – La maggior parte dei clienti chiedeva un sostegno per gestire i debiti contratti per garantire la sopravvivenza della propria attività. Il problema è che ancora non c’è stata una reale ripartenza economica, gli incassi sono pochi e i debiti crescono a tassi di interesse spesso molto alti. Il nostro paese contava già molti imprenditori, ma anche parecchi cittadini, in difficoltà economica, e la crisi portata dal covid19 ha aggravato la situazione. Attualmente stiamo seguendo nella preparazione delle pratiche da depositare in tribunale 416 clienti, ma il vero boom di richieste ce lo aspettiamo per la fine dell’anno. Dopo che sarà passata l’euforia dell’estate, in cui moltissimi imprenditori riversano tutte le speranze per la ripresa del proprio business, molte attività saranno costrette a chiudere o a chiedere ulteriori prestiti perché i costi sono ancora molto più alti dei ricavi. In più, arriverà il momento in cui dovranno pagare tasse e mutui, fino ad ora sospesi, ma non certo cancellati, e ci sarà lo sblocco dei licenziamenti. La paura è che si possa verificare una recessione economica ben peggiore di quella del 2008”.