Renato Mazzoncini è intervenuto durante il Green&Blue festival, tenutosi a Milano presso il Teatro Parenti: si è discusso di transizione energetica sul panorama della crisi tra Russia e Ucraina, del potenziale dell’Italia e dei nuovi modelli derivanti dalla diffusione delle energie rinnovabili.
Renato Mazzoncini: l’impatto della guerra sulla transizione energetica
Economia circolare, transizione ecologica e crisi russo-ucraina in Europa: come non rallentare? Come sfruttare il potenziale dell’Italia? Di questo ha parlato Renato Mazzoncini nel corso del Festival Green&Blue, in una doppia intervista con Nicola Lanzetta condotta da Riccardo Luna. L’evento si è tenuto presso il Teatro Parenti di Milano. Il dialogo si è aperto sul tema della crisi russo-ucraina in Europa e sugli impatti che questo grave avvenimento storico sta avendo sui processi di transizione energetica. “È come avere due spinte opposte una all’altra: bisogna vedere quanto durerà questa situazione per capire se l’accelerazione della transizione riuscirà a superare la crisi inevitabilmente generata dal conflitto”, ha commentato Renato Mazzoncini, facendo riferimento alla crisi del petrolio degli anni ’70, che causò il passaggio al gas che riduceva le emissioni di C02 e molte altre pollutions. D’altro canto, come sottolineato dall’AD, potrebbe limitare gli investimenti e portare a una prudenza controproducente per questo periodo, che invece dovrebbe essere di grande spinta. “Sono comunque positivo”, ha concluso il l’AD di A2A.
Renato Mazzoncini sull’importanza degli enti locali e sulle potenzialità del biometano
“Passiamo da un mondo in cui le grandi aziende di stato portavano i materiali in Italia per la produzione di energia, con degli attori fortemente centralizzati a livello governativo, a un modello delle rinnovabili completamente diverso: il numero di aziende che fanno rinnovabili è altissimo, e affiancano i grandi gruppi come noi di A2A. Inoltre il decisore non è più solo centrale, non è più solo lo Stato, ma assumono grande importanza i pianificatori locali: le commissioni paesaggistiche o il singolo rappresentate dell’ente locale, a cui spetta il ruolo di decidere qual è l’area più idonea per l’istallazione di un impianto”: Renato Mazzoncini ha portato alcuni esempi significativi su questa tematica, sottolineando come le scelte dei pianificatori locali “siano importanti non solo per sveltire i processi autorizzativi, ma anche nel prendere decisioni che diano il giusto equilibrio tra salvaguardia del paesaggio e costo della produzione di energia”. In questo senso, l’AD auspica una formazione capillare, che possa aiutare gli enti a comprendere ancor meglio anche l’impatto economico delle loro scelte. Fra gli altri argomenti emersi dall’intervista anche l’economia circolare e il recupero di materia ed energia, e il tema delle potenzialità dell’Italia per quanto riguarda il biometano: “Bisogna costruire impianti che siano in grado di trattare i rifiuti umidi urbani, gli scarti agroalimentari, i rifiuti della zootecnica”. Occorre quindi poter contare sull’economia di scala”. Tornano in campo “le grandi aziende che devono sostenere queste attività con la costruzione di impianti di grandi dimensioni“, ha concluso Renato Mazzoncini.