L’Associazione di Promozione Sociale “Iniziativa Democratica per l’Europa” di Ancona ha oggi diffidato la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero dell’Ambiente (ora Ministero per la Transizione Ecologica – MITE) affinché provvedano all’adozione del D.P.C.M. di cui all’art. 18, c. 3, L. n. 157/1992, per l’immediata tutela delle specie Moriglione e Pavoncella e per il recepimento delle recenti modifiche all’Accordo AEWA.
L’Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa-EURASIA (AEWA), firmato a L’Aja il 15 agosto 1996, è entrato in vigore in data 1 novembre 1999 ed è stato ratificato da 25 dei Paesi membri, tra cui l’Italia, con Legge 6 febbraio 2006, n. 66. Nell’ambito di tale Accordo, sin dal 2018, gli Stati Contraenti hanno modificato l’elenco degli uccelli acquatici migratori per i quali trovano applicazione le norme di tutela integrale ivi previste. Più in particolare, per effetto di tali modifiche, il Moriglione (Aythya ferina) è stato inserito nella categoria 1b della colonna A della Tabella 1 dell’Allegato III tra le specie che figurano minacciate (nella Lista rossa delle specie minacciate del UICN, come riportato da Bird Life International nel suo ultimo compendio), mentre la Pavoncella (Vanellus vanellus) è stata inserita nella categoria 4 della colonna A della Tabella 1 dell’Allegato III tra le specie quasi minacciate.
Tali modifiche all’Accordo AEWA avrebbero dovuto comportare l’esclusione immediata e definitiva del Moriglione e della Pavoncella dalle specie cacciabili nel nostro Paese: “L’inadempienza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Ambiente nell’adottare prontamente i decreti di recepimento fa si che – purtroppo ancora oggi – nel nostro Paese questi uccelli, seppur a rischio altissimo di estinzione, continuino a poter essere cacciati (proprio come avviene nella Regione Marche ed in tante altre Regioni italiane): da qui, la necessità della diffida a tutela della fauna selvatica e dell’ambiente”, ha osservato la Presidente dell’Associazione, l’avv. Federica Ciciliani.
La diffida è stata affidata alle cure dello Studio Legale del prof. avv. Andrea Filippini.