È fondamentale per l’Europa la collaborazione con l’Africa: l’intervento dell’AD di Eni Claudio Descalzi all’incontro organizzato presso la Santa Sede dall’Ambasciata d’Italia in collaborazione con la rivista di geopolitica “Limes” e i media vaticani.
L’AD di Eni Claudio Descalzi all’incontro “L’Europa e la guerra: dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace”
L’AD di Eni Claudio Descalzi è intervenuto lo scorso 13 dicembre all’incontro “L’Europa e la guerra: dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace” organizzato dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, in collaborazione con la rivista di geopolitica “Limes” e i media vaticani. Per discutere di quali siano le vie concrete e percorribili attraverso cui ridare spazio al dialogo in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo, segnato da tensioni geopolitiche, pandemia, crisi economica ed energetica, sono intervenuti il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede Francesco di Nitto, il Direttore Editoriale dei Media vaticani Andrea Tornielli e il Direttore della Rivista “Limes” Lucio Caracciolo unitamente all’AD di Eni. La guerra, ha osservato Claudio Descalzi, ha colto l’Europa nel suo momento più debole: “È scarica di energia e piena di competitività interna. Ha dei tassi d’interesse in crescita e un’industria che, rispetto ai partner, paga otto volte la sua energia. Stiamo correndo il rischio di dimenticarci di questa guerra a causa delle sanzioni, correttissime, che però stanno indebolendo la struttura interna europea. L’Europa è sola”.
Claudio Descalzi: il cambiamento climatico una guerra da non dimenticare
L’Europa, ha spiegato nel suo intervento l’AD Claudio Descalzi, è “la sola che sta subendo il peso delle sanzioni e che sta lottando davvero per il cambiamento climatico, una guerra da non dimenticare”. Dall’altra parte invece “c’è l’Africa, che sta pagando altre conseguenze incredibili di questa guerra sul piano energetico ma soprattutto alimentare”. Interrogandosi quindi su come poter costruire un nuovo e più giusto sistema di relazioni internazionali, l’AD di Eni ha sottolineato il valore di “leader con visione e con spiritualità”. La Grande Europa deve pensare di essere debole, ha ribadito Claudio Descalzi: “Dobbiamo renderci conto della nostra debolezza, fare un atto di umiltà. Questo momento di consapevolezza ci deve far diventare visionari verso chi è più debole. Ad esempio, l’Africa. L’Africa e l’Europa sono due grandi entità simili. Siamo deboli. Ma loro lo sanno, noi no. E se riusciamo a creare solidarietà, aiutando sé stessa l’Europa aiuterà anche l’Africa”.