Il Metaverso non sarà una meteora. Non si tratta, però, soltanto di evadere dalla realtà ma un vero e proprio mondo che offre numerose opportunità anche professionali. Gli annunci di lavoro legati al web3, negli ultimi due anni, sono cresciuti esponenzialmente: +400% circa per esperti di blockchain, sviluppatori, responsabili della cyber sicurezza e designer, giusto per citarne alcuni. Il comparto legato alla Realtà Virtuale sta crescendo notevolmente: nel 2020 la dimensione del business legato al Metaverso si aggirava intorno ai 50 miliardi di dollari che, secondo una stima di Grayscale (una piattaforma online che gestisce fondi di investimento in criptovalute), nel 2024 raggiungerà gli 800 miliardi.
Connettività, immersività e decentralizzazione sono le parole chiave del web3, un contenitore di infiniti mondi potenziali che poggiano sulla blockchain, uno strumento che rende autentica e sicura ogni informazione digitale. Ci stiamo muovendo verso un nuovo modo di lavorare – sospeso tra la gig economy e il fenomeno delle grandi dimissioni – all’interno del quale il metaverso potrà offrire nuove opportunità di lavoro, ma anche nuovi modi di svolgerle.
Il metaverso nella moda e non solo. “Se la moda, a causa della pandemia – precisa Joelle Gallesi, managing director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – ha perso quote di mercato e giro d’affari sia nel retail in generale sia nelle vendite di lusso (sono stati acquistati molti meno capi formali, visto che si va molto meno in ufficio, per esempio), il Metaverso ha iniziato a rappresentare una opportunità per ampliare il proprio business. Quando parliamo di moda nel Metaverso, dobbiamo ragionare sia in termini virtuali, sia in termini virtuali. Parecchi brand del lusso, infatti, stanno lanciando delle proprie linee di abbigliamento da acquistare e indossare interamente in virtuale, per i propri avatar. Per far questo, via libera alle richieste di Stylist 3D e non solo. Già dal 2017, sono nati i primi Virtual Influencer: non persone fisiche, bensì influencer dai tratti somatici più o meno aderenti alla realtà che sponsorizzano capi o prodotti delle aziende. Il Metaverso apre inoltre una nuova era in cui arte e gaming si intrecciano. Se avessimo la sfera di cristallo e dovessimo immaginare le professioni del Metaverso, al di fuori del settore fashion, potremmo pensare al Manager di artisti VoxEl, al Piazzista di NFT che avrà l’incarico di proporre gli NFT al compratore più interessante svincolandosi dal sistema di aste attualmente in uso o allo scambio privato e all’Avvocato del Metaverso, che dovrà arrovellarsi su nuovi concetti di diritto. L’avvocato del Metaverso si muove in un mondo in cui il diritto di proprietà sta migrando verso quello che gli americani stanno iniziando a chiamare bragging right, ovvero il diritto al vanto“.
Disegnare il Metaverso: designer di realtà virtuale e realtà aumentata. Uno dei profili più richiesti sarà sicuramente il designer di realtà virtuale e di realtà aumentata. Proprio come, negli anni passati, il diffondersi del web ha portato alla richiesta di web designer, il Metaverso chiede professionisti che sappiano realizzare ambienti in realtà aumentata e quindi in 3 dimensioni. Ci sono ottime opportunità di guadagno per questi professionisti: da 35.000 € a 45.000 € lordi all’anno.
Vendere arte nel Metaverso: aziende a caccia di Crypto artisti e avvocati. L’arte digitale non è mai stata un vero e proprio business perché è sempre molto complicato darle valore e unicità. Grazie alla blockchain, però, qualcosa è cambiato perché è possibile creare certificati di proprietà di beni digitali. Si tratta degli NFT (non-fungible token), strumenti che consentono agli artisti di creare certificati di autenticità delle opere digitali per poterle vendere ad appassionati e collezionisti proprio come accade nel mercato dell’arte tradizionale, con una sostanziale differenza: il pagamento tramite crypto valute.