ROMA – L’assessorato ai servizi scolastici di Roma capitale si impegna affinché si metta fine alla mancata applicazione degli accordi sulla tutela dell’occupazione e dei diritti acquisiti dei lavoratori, in seguito all’avvio del nuovo bando per il servizio di refezione scolastica.
E’ questo l’esito dello sciopero che questa mattina ha interessato il personale addetto alla refezione scolastica della capitale, per l’intero turno di lavoro. La protesta è stata indetta da sindacato Clas, unitamente ai sindacati Ugl, Confsal, Confintesa e Cub, In sostanza, accusano i sindacati, il cambio appalto e il subentro del nuovo gestore ha comportato la violazione di alcuni diritti dei lavoratori, che erano stati sanciti nell’accordo collettivo siglato il 20 dicembre 2021. Sono state infatti registrate mancate assunzioni di lavoratori e lavoratrici che strutturalmente operano da oltre sei mesi nell’appalto, violazioni di diritti individuali acquisiti dalle maestranze, in particolare per quanto attiene al contenuto dei contratti individuali e quindi al rispetto delle condizioni economico-normative individuali, peggioramento generale delle condizioni di lavoro.
I rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dal Direttore del Dipartimento Servizi Educativi, Carlo Maria L’Occaso, e dal Capo dello Staff dell’Assessore ai Servizi Educativi e Scolastici di Roma Capitale, Stefano Sampaolo, presso la sede dell’assessorato di Via Capitan Bavastro, dove si è svolta la protesta.
“Abbiamo ritenuto importante far sentire oggi la nostra voce – afferma il presidente nazionale di Sindacato Clas, Davide Favero – dopo aver inviato le dovute segnalazioni al Comune di Roma circa il mancato rispetto del capitolato d’appalto, la disattesa applicazione delle norme contrattuali, la qualità del servizio, la gestione ed organizzazione del lavoro e, molto importante, la sicurezza sui posti di lavoro. Elementi presenti nel contratto di appalto ma che non vengono applicati, a danno dei lavoratori, della qualità del servizio e quindi delle famiglie. L’assessorato e il dipartimento ci hanno garantito che verificheranno e interverranno direttamente sulle ditte appaltatrici per la risoluzione delle questioni da noi sollevate”.
L’appalto in questione riguarda il servizio di ristorazione scolastica dei nidi capitolini, delle sezioni ponte, delle scuole dell’infanzia comunali e statali, primarie e secondarie di primo grado per gli anni 2021/2026. Nel verbale di accordo sul cambio di appalto è inserita la clausola di salvaguardia, ossia la continuità occupazionale che coinvolge circa 4500 addetti ma questa condizione non è stata rispettata.