Con “Wall Maria” Sakküra continua il filone dell’anitrap, come da lui definito, prendendo spunto per il brano dalla serie anime “Attack on Titan”. L’artista racconta la storia d’amore di due persone che da piccole hanno affrontato singolarmente situazioni molto complicate. Quando si incontrano diventano l’una la spalla dell’altra, affrontando insieme le difficoltà che la vita gli presenta davanti, metaforicamente rappresentate dai “giganti” e dai “muri”.
“Wall Maria” presenta una sonorità diversa rispetto ai tuoi progetti precedenti. Senti la necessità di voler sperimentare in questo periodo della tua carriera?
Diciamo che il mio obiettivo è sempre stato quello di portare qualcosa di innovativo sul mercato. Sperimentare è una cosa che adoro fare perché mi porta ad uscire da quelli che ritenevo essere i miei schemi. Sicuramente, dopo Wall Maria e l’apprezzamento che ha riscontrato, non abbandonerò questa strada, che spero mi porterà a conoscere e a provare cose sempre nuove, alcune delle quali sono già in cantiere.
Quando hai capito che la musica sarebbe stata il tuo futuro?
La musica ha sempre fatto parte della mia vita. Ho capito che questa è la mia strada da un paio d’anni. Precisamente da quando Marco Canigiula e Valeria Leo hanno dato fiducia al mio progetto, sostenendomi ed indirizzandomi verso quello che riteniamo sia il percorso migliore per far arrivare la mia musica a più persone possibile.
Parliamo della tua passione per la produzione. Come sono cambiati i tuoi beat negli anni? Hai cambiato approccio negli ultimi tempi?
Se prendiamo in considerazione le mie prime basi fatte con loop station e beatbox, direi di aver fatto dei grandi passi avanti. La collaborazione con Marco Canigiula ha aperto i miei orizzonti e mi incentiva ogni volta a fare di più e meglio.
Ti senti soddisfatto al 100% dei risultati che sei riuscito ad ottenere?
Non saprei dire se mi ritengo soddisfatto al 100%, per carattere direi che non mi accontento mai. Sono felice di essere arrivato dove sono, ma spero di poter fare sempre di meglio.