Nelle scorse settimane alcune aziende hanno subìto attacchi informatici di grande rilevanza, non solo mediatica. Parlare di Digital Workplace – in un periodo come quello che stiamo vivendo in cui gran parte del lavoro si svolge a distanza – implica considerare lo spostamento di dati nel cloud, in modo da rendere effettivo e resiliente il fatto che moltissime attività si svolgano al di fuori degli uffici.
È evidente, quindi, quanto la sicurezza dei dati rappresenti una grande sfida – per ogni tipologia di azienda – nel passaggio a un ambiente di lavoro digitale. “Da una parte – precisa Marcello Ricotti, CEO del Gruppo Ariadne Digital, società di Design e Engineering specializzata nella realizzazione di sistemi per la Digital Transformation – c’è l’esigenza di rendere sempre più semplice per i dipendenti l’accesso a importanti dati aziendali ovunque si trovino, ma dall’altra c’è la necessità, probabilmente ancora più importante e strategica, di tutelare la privacy e la sicurezza delle informazioni affinché non siano violate in nessun modo”.
Naturalmente il primo punto su cui concentrarsi per vincere questa enorme sfida è appoggiare la creazione del Digital Workplace su sistemi in grado di rispettare tutte le linee guida sulla sicurezza dei dati. È altrettanto importante, però, considerare sempre il “fattore umano”: la sicurezza dei dati, in altre parole, deve far parte della cultura digitale di ogni organizzazione e coinvolgere, quindi, ogni persona che lavora in azienda.
“Una delle cause principali della scarsa sicurezza digitale dell’ambiente di lavoro – aggiunge Marcello Ricotti – è quello che viene definito Shadow IT, ossia l’uso di applicazioni non autorizzate che non soddisfano i requisiti di sicurezza per svolgere alcune attività quotidiane. Ecco perché è assolutamente fondamentale fornire alle risorse tutti gli strumenti adeguati e, soprattutto, una corretta user experience affinché siano soddisfatte le loro esigenze e sia ridotta quasi allo zero la necessità di cercare applicazioni alternative per portare a termine i propri compiti”.
Un altro aspetto che molte aziende tendono a sottovalutare, ma che in realtà è cruciale per tutelare la sicurezza informatica, è legato alla semplicità. Possono esserci, all’interno delle imprese, anche persone con scarsa abilità digitale e che, di conseguenza, possono sentirsi frustrati o poco inclini a svolgere attività complesse, come la configurazione di una rete Wi-Fi o l’installazione di alcuni software. Complicare eccessivamente questi aspetti, aumenta la possibilità che le risorse che lavorano da remoto ignorino completamente le misure di sicurezza ed aprano le porte ad attacchi cyber.