Le ultime novità legislative in materia fiscale a seguito della recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della Legge Delega per la riforma del sistema fiscale italiano e l’impatto nell’esercizio delle attività professionali e delle imprese sono stati al centro del 9° Forum One Fiscale, organizzato ieri in live streaming da Wolters Kluwer in collaborazione con ANDAF, l’Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari.
“Il Forum One Fiscale è uno dei nostri appuntamenti più attesi – ha commentato Andrea Salmaso, VP Sales & Customer Engagement di Wolters Kluwer Legal & Regulatory Italia, in apertura dei lavori. – Quest’anno ancora più importante vista la Legge Delega per la Riforma fiscale approvata dal Governo, che abbiamo avuto modo di approfondire in attesa dei decreti attuativi”.
Il tavolo istituzionale con i vertici di MEF, Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate ha permesso di analizzare e approfondire i pilastri della Riforma: molte le novità su Irpef, Irap, Iva, catasto; maggiore efficienza del sistema impositivo, riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione, razionalizzazione del sistema tributario mantenendone la progressività, eliminazione dei micro-tributi e riduzione dell’evasione fiscale.
Nel suo intervento, Fabrizia Lapecorella, Direttore Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Presidente del Comitato Affari Fiscali dell’OCSE ha evidenziato come “la riforma fiscale è certamente un’opportunità per sostenere la crescita e può farlo se assicura un prelievo equo, efficiente, stabile e trasparente. Sono obiettivi desiderabili ma ambiziosi. Il processo riformatore dovrà trovare una sintesi efficace tra valori politici ed esigenze sociali e dovrà essere frutto di scelte condivise tra governo e parlamento”.
Seppure approvata dal Consiglio dei Ministri, la Legge Delega non è ancora arrivata in Parlamento e il draft della Legge di Bilancio che individuerà con precisione le risorse disponibili per finanziare la riforma è in via di finalizzazione in queste ore. Lapecorella ha evidenziato quindi come i tempi leggermente allungati del processo decisionale che definiranno principi e criteri direttivi per la riforma del sistema fiscale, riflettano la complessità di un intervento riformatore ampio e organico volto a riordinare un quadro normativo che ha oltre cinquant’anni e nel tempo è stato oggetto di molteplici interventi di carattere parziale e incrementale. Inoltre, questo tempo è necessario per assicurare la coerenza della riforma con gli obblighi e gli impegni assunti dall’Italia in sede europea e internazionale.
La riforma fiscale, assieme a quella degli ammortizzatori sociali, è tra le principali riforme abilitanti previste dal PNRR, anche se non è inclusa nel perimetro delle riforme strutturali formalmente previste dal Piano. Per questo è destinata ad accompagnarne l’attuazione e a concorrere a realizzare gli obiettivi di equità sociale e miglioramento della competitività del sistema produttivo del nostro Paese. Al pari di altre leve di politica economica, il sistema tributario potrà efficacemente sostenere la crescita solo se assicurerà un prelievo meno distorsivo, stabile ed equo.
“Senza alcun dubbio, la riforma fiscale deve puntare sulla semplificazione. Il fisco italiano si compone di una vera e propria giungla di 800 leggi, frutto di stratificazioni progressive avvenute negli anni. È ora il momento di riprendere il bandolo della matassa e rimettere ordine in un sistema che proprio la numerosità delle norme rende ostico ai cittadini onesti, agevolando invece l’evasore che vuole nascondersi. La riforma fiscale è un’occasione formidabile per questo ripensamento generale”, ha evidenziato Ernesto Maria Ruffini, Direttore generale dell’Agenzia delle Entrate che si è soffermato sulla necessità di una maggiore semplificazione del nostro sistema tributario per renderlo maggiormente competitivo e più appetibile per gli investimenti sia interni che stranieri. Tra gli obiettivi della Legge Delega rientrano anche una sistematizzazione delle norme, con la possibile organizzazione e raccolta in testi unici e codici tributari che consentano maggior fruibilità da parte di operatori del settore e agenzie fiscali, e l’abolizione di alcuni tributi di poco conto, entrate non particolarmente rilevanti che però comportano adempimenti da parte dei contribuenti e controlli da parte degli organi deputati che non rendono snello e efficiente il sistema.
Giuseppe Arbore, Generale di Brigata, Capo del III Reparto Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza, ha ricordato i principi generali della riforma fiscale, che non è strutturale ma di accompagnamento al PNRR: semplificazione, razionalizzazione, eliminazione di micro-tributi. Arbore ha inoltre ricordato come il contrasto all’evasione fiscale sia un punto fondamentale che permea tutta la riforma, in quanto un sistema tributario non può essere efficiente se non c’è un’azione concreta di contrasto all’evasione fiscale.
Tra i criteri direttivi della riforma, l’ultimo – che impegnerà più direttamente la Guardia di Finanza – richiede un investimento importante sulla digitalizzazione, per valorizzare le nuove tecnologie e gli strumenti di data analysis, per far dialogare le banche dati e poter intervenire in modo sempre più mirato sui soggetti connotati da elevati alert di pericolosità fiscale ed economico-finanziaria.
La tavola rotonda di confronto tra imprese e professionisti è stata aperta dal Vice Presidente di ANDAF, Carmine Scoglio, che ha ricordato come la Riforma Fiscale possa contribuire alla ripartenza dell’Italia, evidenziando la forte correlazione fra fiscalità e contabilità. Una fiscalità che oggi deve essere alleggerita, deve essere stabile, deve essere equa. Insomma una fiscalità nuova, al passo con i tempi.
Nell’ambito del Forum sono poi seguiti i quattro tavoli tecnici che hanno affrontato i temi del Fisco come “volano” per la ripresa economica anche alla luce del PNRR e degli aiuti alle imprese; della Cooperative compliance, della Riforma della giustizia tributaria in discussione in commissione interministeriale e del rapporto tra Fisco e sostenibilità.
Il Tavolo tecnico sul Fisco come “volano” per la ripresa economica ha messo in luce la necessità di potenziare gli strumenti già esistenti, per premiare chi immette liquidità nelle aziende e chi investe in ricerca.
In materia di Certezza del Diritto, i relatori si sono confrontati con l’Agenzia delle Entrate per meglio comprendere come, dopo circa sei anni dall’entrata in vigore della norma che ha introdotto in Italia l’adempimento collaborativo e cinque di sperimentazione sul campo, la Cooperative Compliance possa essere ampliata e migliorata.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto, all’interno della riforma fiscale, anche la necessaria ed urgente Riforma della giustizia tributaria che è in discussione in commissione interministeriale con due progetti di riforma molto diversi tra di loro. Il tavolo tecnico – che ha visto la partecipazione anche di membri della commissione – si è soffermato sulle ragioni alla base della riforma e sui pilastri su cui questa si dovrebbe basare.
Il Forum One Fiscale si è concluso con il Tavolo Tecnico dedicato al rapporto tra Fisco e sostenibilità che ha esaminato, tra i vari aspetti, il tema del green new deal anche sotto il profilo tributario: dalle cosiddette tasse comportamentali agli incentivi per favorire la transizione verde e digitale.
La sostenibilità non è infatti solo connessa all’impatto ambientale e alla lotta alla disuguaglianza; per realizzarne gli obiettivi, le leve fiscali sono uno strumento indispensabile.
Uno sviluppo sostenibile richiede infatti un sistema tributario equo ed efficiente oltre all’impegno delle imprese alla trasparenza.
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