L’European Film Academy attribuisce il Premio alla Carriera a Márta Mészáros, una delle più importanti registe donne, per il suo eccezionale impegno nel mondo del cinema. In 34 anni questa è la prima volta che il Premio alla Carriera viene consegnato a una regista donna dell’Europa centro-orientale.
In occasione della consegna del Premio alla Carriera e in partnership con la European Film Academy, da metà-novembre MUBI dedicherà a Márta Mészáros un omaggio mettendo in evidenza una selezione dei suoi film.
La regista sarà ospite d’onore alla 34ma Cerimonia degli European Film Awards l’11 Dicembre a Berlino – in streaming live all’indirizzo www.europeanfilmawards.eu.
Nata in Ungheria, Márta Mészáros è cresciuta in Unione Sovietica, dove il padre scomparve vittima delle purghe staliniste, poco prima della morte della madre. Marta fu messa in orfanotrofio e potè fare ritorno nella nativa Ungheria solo dopo la seconda guerra mondiale.
Inizia a studiare cinema a Mosca, e nei dieci anni successivi realizza 25 brevi documentari in rumeno e ungherese.
Nel 1968 dirige il suo primo lungometraggio THE GIRL, racconto di una giovane donna alla ricerca della sua famiglia. Il film è entrato nella storia come il primo lungometraggio ungherese diretto da una donna.
Il suo successo internazionale arriva nel 1975, quando vince l’Orso d’Oro – il primo per una regista donna – a Berlino con ADOZIONE, intimo racconto del legame tra una donna sola di mezza età e una ragazza di 17 anni.
NINE MONTHS, sulla vita e l’amore di una giovane donna che lavora in fabbrica, vince il premio FIPRESCI a Cannes (1977). A questo fa seguito JUST LIKE AT HOME – storia di un uomo che dall’America torna in Ungheria dove fa amicizia con una ragazza – vincitore della Concha de Oro a San Sebastian nel 1978.
Marta Mészáros è di nuovo in concorso a Cannes nel 1980 con THE HEIRESSES – DUE DONNE UN EREDE, su una commessa ebrea “incaricata” da una sua amica sterile di concepire un figlio con suo marito.
I suoi film riprendono spesso le sue esperienze e ciò che la sua famiglia ha vissuto, come è evidente nella serie “Diari”. Il primo di questi, DIARIO PER I MIEI FIGLI, ci presenta Juli, un’orfana adolescente che lotta per diventare una donna indipendente. Il film ha vinto il Grand Prix a Cannes nel 1984. DIARIO PER I MIEI AMORI (1987) segue Juli a Mosca, dove studia cinema, e poi il suo ritorno in un’Ungheria scossa dai tumulti dell’epoca. Il film ha ricevuto l’Orso d’argento a Berlino. In DIARIO PER MIO PADRE E MIA MADRE (1990), Juli sta studiando per diventare regista in Ungheria, dopo la rivolta del 1956. Il film ha vinto il premio EuropaCinema Platinum a Viareggio.
La regista ha anche realizzato un film su Imre Nagy, il protagonista della rivoluzione ungherese del 1956 (L’UOMO DI BUDAPEST, 2004).
Il suo ultimo film, AURORA BOREALIS (2017) è uno sguardo a ritroso sulla Vienna del dopoguerra da un’insolita prospettiva madre-figlia.
Nei suoi film coraggiosi e innovativi, Márta Mészáros si è dedicata a ritrarre la vita delle donne, dando voce a figure femminili indipendenti e complesse.