Giovani, determinate, appassionate, lodate dalla critica internazionale, Mina Mileva e Vesela Kazakova sono un formidabile duo di artiste e produttrici che tra il 2013 e il 2021 ha portato la Bulgaria e il suo cinema al centro dell’attenzione internazionale. Poco più che quarantenni, in sintonia creativa e politica fin dal documentario d’esordio Uncle Tony, Three Fools and the Secret Service che nel 2013 suscitò roventi polemiche in un Paese ancora ostaggio di pregiudizi ideologici, maschilisti e razzisti, arrivano a Venezia sull’onda del caloroso entusiasmo suscitato dall’ultimo film, Women Do Cry in concorso a Cannes (Un Certain Regard), “dramma provocatorio e avvincente che mescola il personale e il politico” (“Screen International”).
Il loro secondo documentario, The Beast is still alive (2016), ha suscitato ancor più forti polemiche dopo una sola presentazione alla televisione bulgara per l’esplicito atto d’accusa contro le arretratezze nostalgiche del potere politico, ma ha conosciuto una luminosa carriera internazionale nelle maggiori vetrine specializzate. L’esordio nel cinema di finzione, Cat in the Wall, coincide nel 2019 con l’invito in concorso al Festival di Locarno e segue le vicissitudini di una madre bulgara single che prova a trovare il suo posto nel mondo nella Londra dell’era Brexit.Women Do Cry, infine, è una satira politica sulle strutture del potere sessuale ancora prevalenti in Bulgaria e lancia un’accusa al modo in cui è percepita la condizione femminile nel paese balcanico.
Per la prima volta saranno così due autrici e produttrici a guidare l’unica giuria ufficiale chiamata ad assegnare il GdA Director’s Award che segnala una sola opera nell’ambito della selezione ufficiale competitiva con un premio di 20mila euro nel corso di una delibera pubblica, trasmessa in streaming sui canali social delle Giornate, venerdì 10 settembre.
Milena e Vesela – di comune accordo con la direzione delle GdA – avranno gli stessi compiti e voti di un solo Presidente, avendo scelto di esprimersi, come nel loro cinema, con una sola voce. È una piccola rivoluzione, in linea del resto con il carattere di una giuria anomala, composta da 27 giovani appassionati di cinema provenienti da tutti i paesi europei, nell’ambito del progetto 27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori, il LUX Audience Award del Parlamento europeo ed Europa Cinemas, in collaborazione con Cineuropa, e coordinato a Venezia dal direttore del festival di Karlovy Vary, Karel Och.
“Un duo come presidente di giuria è la brillante idea di una direttrice artistica e del suo fantastico team” dichiarano Mina Mileva e Vesela Kazakova, “Sebbene contiamo per una, dirigiamo e produciamo sempre insieme, una decisione del genere è piuttosto rivoluzionaria. Crediamo fortemente nell’audacia del cinema, nel superamento dei confini, nel fare qualcosa che inizialmente appare inaccettabile, e ci sentiamo davvero a nostro agio in una sezione speciale come le Giornate degli Autori” .
“Mina Mileva e Vesela Kazakova sono donne, attiviste, femministe, registe”, dichiara la direttrice artistica Gaia Furrer, “Siamo molto felici che abbiano accettato di guidare la giuria delle Giornate degli Autori perché abbiamo bisogno, oggi più che mai, sia di cinema che di attivismo. Abbiamo bisogno di chi ci dimostra che attraverso il cinema si possono sfidare limiti e inibizioni, indicando una strada nuova. Che pubblico e privato, soggettività e diritti di tutti, sostanza e forma possono mescolarsi e convivere in modo vitale e audace. Il cinema di Mina e Vesela è empatico, provocatorio, intelligente, rabbioso, ironico, vivo, onesto fino al midollo. Mi piace immaginare che questi aggettivi possano essere attributi anche ai film in gara quest’anno alle Giornate degli Autori”.
“Da sempre intendiamo il nostro concorso”, dice il Delegato Generale Giorgio Gosetti, “non come una semplice gara di eccellenze ma come un’opportunità per sostenere il miglior cinema indipendente dopo l’anteprima mondiale veneziana. Per questo cerchiamo personalità di grande vitalità e coraggio, capaci di portare al cinema un occhio, un cuore nuovo e di dialogare per 11 giorni con un gruppo eterogeneo di spettatori appassionati che sanno guardare al cinema del futuro. Desideriamo ringraziare le “Presidentesse” per aver accettato e siamo certi che sapranno imprimere la loro visione alla prossima edizione della sezione indipendente della Mostra, voluta dagli autori italiani per promuovere talenti di ogni nazione”.