Cybersecurity all’italiana? A breve non temerà rivali globali
di Greta V. Galimberti
Sei giorni possono bastare per definire lo stato dell’arte nel campo della protezione dei dati in Italia? L’Intelligence Week (www.i-week.it) è stata questo e molto altro. Dal 17 al 22 maggio si sono susseguiti talk ed incontri, seguiti da più di 2000 persone. Al centro del dibattito anche “Data protection e Deep web”, ovvero la guerra mondiale dei big data. Molti gli esperti e gli operatori che sono intervenuti, tra cui Emanuele Marcianò, imprenditore nel settore della tecnologia e AD Dune: “Come Europa, siamo un po’ come il nero a scacchi nei tornei internazionali: gli altri fanno la prima mossa. – ha sottolineato – E perché non l’abbiamo fatta noi, la prima mossa? Sono molte le spiegazioni, ma io vorrei sottolineare la dimensione finanziaria, in particolar modo nel confronto con gli Stati Uniti: l’attitudine degli strumenti finanziari nel valutare e investire sulle aziende della tecnologia, anche della tecnologia digitale”.
Interessante l’intervento di Massimo Moggi, President & CEO di Westpole, relativo alla formazione per le discipline dell’ambito IT nel mondo universitario: “Purtroppo le nostre università, oltre ad avere difetti di struttura come ad esempio l’instaurare rapporti con le aziende, da un lato sicuramente producono talenti ma dall’altro fanno fatica a immetterli nel mondo del lavoro. Noi dell’IT – ha continuato Moggi – abbiamo subìto, e noi stessi ne siamo gli attori, un’importante distorsione, perché abbiamo privilegiato le funzioni organizzative legate alle problematiche di processo rispetto a quelle tecnologiche. Con l’esplosione di alcuni fenomeni come quello dell’intelligenza artificiale – ha concluso – è riemersa una domanda di skills tecnologici che abbiamo in misura nettamente inferiore al necessario”.
Alla Intelligence Week si è trattato anche l’argomento “La Cyber Security all’italiana” che non teme rivali neppure a livello globale, come ha spiegato Giuliano Tomiazzo, CEO di Intuity IMQ: “Siamo una società verticale nell’ambito della cyber security, ci occupiamo di cercare di mitigare e di supportare le aziende italiane e non, in questo contesto che possiamo definire pandemico”. Tomiazzo ha inoltre condiviso l’esperienza del suo Gruppo nel campo della cyber, spiegando come “sono necessari tre minuti e praticamente zero budget per compromettere il business di un’azienda, questo è il risultato di simulazioni di attacco al business che noi conduciamo continuamente nei confronti di aziende italiane e non”.