Si intitola Venezia in numeri – una storia millenaria, il libro che lo scrittore Alberto Toso Fei ha dedicato alla storia della Serenissima e della moderna Venezia, che in questo 2021 compie i suoi leggendari 1.600 anni.
Non potendo contenere una storia così sontuosa e complessa in un unico volume, l’autore – considerato il “narratore” di Venezia per i suoi libri sulla storia segreta e leggendaria nati dal recupero della tradizione orale, e per le sue performance di storytelling – ha trovato nei numeri la chiave del racconto: “Numeri che – dichiara Toso Fei – quasi estratti a sorte dal cappello della storia, raccontano di una civiltà ancora troppo poco conosciuta”.
Numeri che simbolicamente ce la possano raccontare e che suscitino curiosità: come 11.654, ovvero delle cortigiane “ufficiali” presenti in città ai primi del Cinquecento, secondo lo storico e cronista Marin Sanudo, che permette di raccontare del fenomeno della cortigianeria e più in generale la storia della prostituzione a Venezia.
Oppure 69: il numero di volte che Venezia è stata colpita dalla peste, riuscendo a mettere in campo misure preventive e di cura che non sfigurerebbero nemmeno oggi, ai tempi del Covid.
Ma anche 1.001, il numero col quale l’autore identifica il racconto di Venezia attraverso i fumetti e i personaggi di comics e cartoon, più o meno famosi (Topolino e i paperi, Batman e Wonder Woman, ma anche Topo Gigio e l’Orso Yoghi) che, come i vip in carne e ossa – un giro in gondola se lo sono fatto.
O ancora 7, numero delle donne, che a Venezia furono più libere nelle azioni e nel pensiero che altrove, al punto da elaborare – con Arcangela Tarabotti, Lucrezia Marinelli, Moderata Fonte (che in una sua opera fa parlare sette donne veneziane) – uno dei primi nuclei del pensiero femminista nel mondo.
23.000, il numero di proiettili piovuti sulla città tra luglio e agosto 1849, fino alla capitolazione dell’epopea risorgimentale capitanata da Daniele Manin e Niccolò Tommaseo, che vide anche il primo bombardamento aereo della storia, avvenuto con una catena di palloni aerostatici carichi di esplosivo.
Per raccontare di questo e di altri primati veneziani, Toso Fei ha scelto l’1:Venezia fu infatti il luogo dove fu inventato lo specchio; o il termometro e la misurazione della temperatura come prassi medica; la punteggiatura così come viene utilizzata oggi, il primo Ghetto, il primo Arsenale, i primi Lazzaretti al mondo (con la pratica della “quarantena”, parola veneziana) vengono concepiti in laguna. ‘1’ è numero ricorrente a Venezia: 1 sola piazza, Piazza San Marco (tutti gli altri spazi sono campi, corti e campielli); un solo palazzo: Palazzo Ducale (tutti gli altri sono “Case”, abbreviate in Ca’). E vi scorre un solo canale, il Canal Grande, essendo tutti gli altri detti ‘rii’. Un solo Canale, una sola Piazza, un solo Palazzo: Venezia può essere riassunta, a modo suo, anche così.
E poi 120 Dogi in 1100 anni di Repubblica. Le storie nascoste tra i suoi 256 pozzi e i 423 ponti, ma anche le 116 insule formate da 135 campi, 380 corti, 196 campielli, 1198 calli, e così via…
Una summa numerica che restituisce la panoramica di una storia incredibile, di una civiltà secolare che ha avuto proprie leggi, reggenti, usanze, specificità. Una storia unica e che viene poco raccontata nei libri di scuola, ancora tutta da esplorare e conoscere.