Non è che il politologo Luigi Curini dell’Università di Milano e visiting professor presso la Scuola di scienze politiche della Waseda University di Tokyo, nella sua intervista a Italia Oggi sulla Meloni e Fratelli d’Italia, abbia detto chissà quali novità .
Tutte cose sapute e dette da tempo da noi, per esempio.
Ma sentire che anche un autorevole politologo sia dello stesso nostro parere e concordi nel paragonare politicamente la Meloni e FdI a Gianfranco Fini e AN, dobbiamo ammetterlo, ci fa piacere.
Dice il Prof. Curini, a un certo punto dell’intervista: “dal punto di vista programmatico e di idee faccio fatica a trovare grosse differenze tra FdI e la fu Alleanza Nazionale, una forza politica che nel suo massimo splendore riuscì a sfiorare il 16% di voti…” e poi ancora: “Io vedo poche differenze rispetto ad An, almeno l’An nel suo massimo successo elettorale a metĂ anni ’90”. Stessa proposta programmatica, stessa diffusione geografica (con una chiara prevalenza nel Sud Italia)”.
Questi alcuni tratti dell’intervista, quelli che a noi servono per porre l’accento sul parallelismo tra Fini e la Meloni, tra Alleanza Nazionale e Fratelli d’Italia.
Stessa matrice, stesso Programma, identica strategia politica.
Lo sappiamo, a Fiuggi, Gianfranco Fini volle il posizionamento della nascente An nell’area della Destra liberista e conservatrice, la Meloni, dal canto suo, ha pensato bene di continuare su quella scia, abbandonando totalmente le posizioni “sociali” per dare sempre più spazio, nel Partito, alle teorie liberal-conservatrici (l’ossimoro chiarisce il concetto).
A sottolineare quanto stiamo asserendo basta notare, oltre ad essere spariti o comunque messi in posizione di “non nuocere” quanti provengono dall’esperienza Missina che avrebbero potuto dare una parvenza di residua socialità , l’atteggiamento di finta opposizione al Governo Draghi, massima espressione, questo, della sottomissione dell’Italia ai poteri forti del capitale internazionale.
Un Partito, FdI, che ha scelto con chi stare e dove stare tanto è vero che mentre la Meloni, in merito alla sacrosanta protesta del Comitato “Io apro” si limita a una flebile dichiarazione, l’unico sussulto di FdI arriva in occasione dell’assegnazione della presidenza del Copasir (Comitato parlamentare di controllo sui Servizi segreti).
Questi due episodi, soprattutto il primo, rendono chiara senza ombra di smentita, cosa oggi rappresentino la Meloni e FdI.
Noi lo diciamo da tempo, da sempre. Adesso lo dice anche il Prof. Curini.
Mario Settineri
Membro Segreteria Nazionale MSFT