La Giornata Mondiale del Consumatore 2021 è l’occasione per lanciare un allarme sociale, educativo e giuridico verso chi cura gli interessi di coloro la cui volontà è facilmente influenzabile.
Roma, 12 marzo 2021 – È ormai noto che le restrizioni per l’emergenza sanitaria di Covid-19 hanno ripercussioni sulle relazioni sociali: sempre più persone interagiscono con il mondo esterno tramite computer e cellulare.
La maggior parte del nostro tempo libero si è trasformato in flusso costante di dati trasmessi sul web tramite siti o piattaforme ai quale l’utente/consumatore accede, o che “incontra” mentre usufruisce di altri servizi, come la DAD o una visita in telemedicina.
L’Ass. CAMMINO – Camera Nazionale Avvocati per le persone, relazioni familiari e minorenni, per la Giornata Mondiale del Consumatore, che ricorre il 15 marzo, invita a riflettere su come utilizzando alcuni strumenti in internet, che pensiamo gratuiti, ciascuno di noi, in realtà, vende i propri dati.
«Nulla di nuovo in realtà! – dice l’Avv. Davide Piazzoni, componente del Consiglio Direttivo di CAMMINO, specializzato in Diritto d’Impresa – Ma il fenomeno è diventato più diffuso in questo ultimo anno, con effetti particolarmente invasivi sulle persone più facilmente influenzabili, quindi più vulnerabili di altri: bambini, anziani, persone affette da disabilità. Queste persone non sono pienamente consapevoli del loro agire online e delle conseguenze. Dunque, vengono colpiti da messaggi anche pubblicitari che su di loro, più che su altri, condizionano i loro comportamenti commerciali presenti e futuri, e non solo».
CAMMINO intende quindi lanciare un allarme sociale, educativo e giuridico a chi cura gli interessi delle persone vulnerabili, affinché stiano all’erta, aiutino i cittadini di ieri a difendersi, tutelino i cittadini di oggi che non sono in grado di farlo da soli, e educhino ad un uso consapevole della tecnologia i cittadini di domani.
«Dovremmo fare in modo che le regole che abbiamo faticosamente costruito nel corso di decenni relativamente alla pubblicità suggestiva o alle comunicazioni rivolte a persone vulnerabili – precisa l’Avv. Piazzoni – possano essere applicate con efficacia e coerenza. Il diritto di ciascuno alla propria identità sociale e alla propria libertà di scelta, non vanno lasciati in pasto ai troppi operatori del settore del web. Auspichiamo un controllo più capillare da parte delle istituzioni preposte, più strumenti di verifica diretta e sanzioni efficaci e procedimenti meno costosi e lenti».