I giornali, a volte, riportano articoli che per l’insulsaggine e l’infondatezza del contenuto non andrebbero lette e, tantomeno, commentate.
Ma quando gli articoli vengono diffusi e quindi con esso si fa, inevitabilmente, opinione, si è costretti, nostro malgrado, a rispondere.
È un “atto dovuto”, il nostro.
Dovuto non a chi, con somma ignoranza e la mente ottenebrata dall’odio, ha rilasciato quelle dichiarazioni, ma ai nostri militanti, i quali, con la manifestazione del 10 Febbraio ad Augusta, hanno voluto ricordare le vittime innocenti dell’odio comunista nelle terre d’Istria e Dalmazia.
Evidentemente per questo signore e per gli ambienti politici cui fa riferimento, settantacinque anni e più da quel triste periodo della nostra Storia Patria sono passati inutilmente, e, oggi come allora, la menzogna, l’odio, il disprezzo per ciò che è italiano sono gli elementi fondanti della loro logica politica.
A ciò si aggiunge la patologica propensione nel vedere manifestazioni violente ove, invece, c’è solo la richiesta del riconoscimento del tributo di sangue che intere popolazioni, quelle istriana e giuliana – dalmata, dovettero versare per la loro conclamata italianità.
Certo, a chi s’ispira a Partiti come quello comunista, il cui capo, Palmiro Togliatti, proprio in quel tempo, dalla sua amata Russia dove si era trasferito perché si vergognava di essere italiano, osava dichiarare che il Partito Comunista guardava con occhio benevolo all’occupazione del suolo italico da parte delle milizie Titine e invitava i suoi Compagni a unirsi alle bande jugoslave, per contribuire a portare a termine quella pulizia etnica che era nel disegno del Generale Tito, chi ha questi riferimenti culturali e politici, dicevamo, non può comprendere che ci sia chi, invece, vuole ricordare eroi italiani atrocemente trucidati nelle Foibe, per la sola colpa di essere italiani.
Per quanto riguarda, nello specifico, i fatti di Augusta, assolutamente false sono le dichiarazioni dell’ex deputato di Articolo uno, infatti non si è data vita a nessuna manifestazione nostalgica, nessun canto fascista è stato intonato. Solo e semplicemente si è voluto onorare, come ben recitava lo striscione esposto, il ricordo delle vittime delle foibe, in concomitanza con quanto avviene, con buona pace dell’ex deputato di Articolo Uno, ovunque in tutta Italia, stante che la data del 10 febbraio, grazie alla ferrea volontà e determinazione del MSI, che da sempre e da solo, si è battuto perché finalmente anche i martiri delle Foibe avessero il loro posto nel calendario dei ricordi delle tragedie umane è stata dichiarata “Solennità Civile Nazionale Italiana” (Legge 30 marzo 2004 n. 92).
Il resto è solo meschina, bassa, infima falsità che respingiamo con fermezza.
Non pensi l’ex deputato di Articolo Uno di trascinarci in una querelle dialettica. Ci rifiutiamo a priori di interloquire con siffatto soggetto.
Se abbiamo speso il nostro tempo per questa nota, lo abbiamo fatto esclusivamente per rispetto della verità, dei Martiri delle Foibe, dei nostri militanti megaresi.
Mario Settineri
Segretario Regionale
MSFT Sicilia