LO SPETTACOLO
“Casa di Bambola” è uno spettacolo del 1879 di H. Ibsen che parla della vita “da favola” di Nora: una dimora confortevole, un marito ben sistemato sul lavoro e tre bambini sembrano quanto di meglio si possa chiedere dalla vita… ma un prestito non onorato e una firma falsa rischiano di mandare in frantumi l’intera “casa di bambola”.
In un copione scritto più di 150 anni fa sembra strano poter già ravvisare tematiche vicine alla nostra sensibilità, come la questione dei ruoli tra uomo e donna e il rapporto tra matrimonio e amore.
LA TRAMA
Nora è sposata con Torvald da otto anni e ha tre bellissimi bambini: è la Vigilia di Natale e tutto sembra andare per il verso giusto. Finalmente suo marito ha ottenuto un buon posto di lavoro, l’amica di infanzia Kristine Linde va a trovarla e il debito segreto che ha contratto con un usuraio sta per essere saldato. Le cose tuttavia si mettono male quando Krogstad, il creditore di Nora, esige da lei che metta una buona parola col marito per farsi assegnare una posizione lavorativa di prestigio: se non lo farà, promette, la denuncerà per
aver falsificato una firma nel contratto di prestito. Nora tenta in tutti i modi di intenerirlo e dissuaderlo, spiegandogli che quel prestito è servito a pagare le cure per il marito morente, ma invano. Così cerca di convincere il marito ad assumere Krogstad, ma senza successo; prova allora a ottenere un prestito dal dottor Rank, un amico di famiglia che la ama segretamente, ma anche in questo caso fallisce; e a nulla vale il tentativo di farsi aiutare dall’amica Kristine. Nora pensa persino di togliersi la vita per non dover affrontare
le conseguenze del suo errore… ma al momento della resa dei conti, quando la verità viene a galla, trova in sé una nuova forza e l’unica cosa che va in frantumi è il suo matrimonio con Torvald. Accusandolo di aver giocato con lei come “con una bambolina” Nora ammette di non sapere cosa significhi essere una donna adulta e decide di lasciare figli e marito per cercare se stessa.
CASA DI BAMBOLA A BERGAMO
Nonostante questo spettacolo sia un’icona della drammaturgia Otto-Novecentesca e trovi spazio su un qualsiasi manuale dedicato alla storia del teatro, a Bergamo è stato rappresentato solo una volta: era il 13 febbraio 1951, presso il Teatro Donizetti, ed era una tappa della tournée dell’omonima produzione del Piccolo Teatro di Milano (Repertorio del Piccolo Teatro di Milano – la-casa-bernarda-alba).
IL LAVORO DURANTE LA PANDEMIA
La compagnia lavora ormai da mesi sul copione: le prove in presenza, tuttavia, sono state davvero poche in proporzione a quelle tenute on line, a causa delle restrizioni. La scelta è stata tuttavia quella di non fermarsi, e di cogliere ogni occasione rappresentata dalla “zona gialla” per vedersi di persona e procedere a ritmo serrato: lo spettacolo è impegnativo per lunghezza e per tematica, e richiede grande dedizione e molto tempo. Tra l’altro, debuttare dopo 70 anni quasi esatti dall’ultima rappresentazione sul territorio e dopo una lunghissima stagione di chiusura dei teatri è un onore e una grande responsabilità che incentiva tutti i membri della compagnia.
Al momento non è ancora possibile definire una data, a causa della grande incertezza sulla situazione nei prossimi mesi, ma la speranza è quella di poter debuttare entro la metà dell’estate.
Tratto da “Casa di Bambola” di H.Ibsen
Adattamento e regia Miriam Ghezzi
Direzione artistica Nicola Armanni
Con Giovanni Aresi, Marzia Corti, Tiziana Cortinovis, Laura Crotti, Giovanni Fiorinelli, Stefano
Tirlon