Dal 18 settembre èdisponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “AT THE STATION”, nuovo brano della band LAS FLORES MOLESTAS.
Seguendo un filo conduttore inaugurato dal precedente singolo, “My light is gonna shine”, con questo nuovo brano dal titolo “AT THE STATION” i LAS FLORES MOLESTAS sembrano voler chiudere un cerchio, esorcizzando il dolore di un amore perduto grazie alla speranza che solo la musica può offrire, come un sogno da cui l’ascoltatore trae una sorta di redenzione, di rinascita.
Spiega la band a proposito del nuovo singolo: «Abbiamo scelto questo brano perché è il brano più struggente ma allo stesso tempo vivace, il più intenso e complesso. Perché racchiude in sé la visione dell’album “Pissin’Around” e, supportato dalle immagini, parla di rinnovati amore e amicizia, di famiglia in senso allargato, di condivisione».
Il videoclip ufficiale di “At the station”, diretto da Federico Ficarra, è ambientato a Berlino, città tra i cui scorci ha avuto luogo proprio la storia d’amore e d’amicizia narrata nel brano. La sequenza di immagini culmina in una parata musicale, trasposizione in chiave metaforica della ritrovata pace dopo il dolore della rottura.
Biografia
Il progetto Las Flores Molestas nasce a Padova nel 2016 dalle canzoni scritte dal cantautore chitarrista Federico Ficarra, fondatore della band, assieme ad Amedeo Schiavon, batterista, polistrumentista e compositore. Marco Nordio è il tastierista e seconda voce della band. I principali riferimenti musicali della band sono il rock classico, il rock psichedelico, la musica latino-americana, il blues e il jazz. Dopo l’uscita del brano “My Light Is Gonna Shine” lo scorso 24 luglio, i Las Flores Molestas pubblicano un nuovo singolo dal titolo “At the station”, disponibile in radio e in digitale dal 18 settembre.
Fb: https://www.facebook.com/lasfloresmolestas/
Ig: https://www.instagram.com/lasfloresmolestas/?hl=it
Intervista:
In che modo At the station risponde perfettamente ai canoni stilistici degli Las Flores Molestas, e in che modo invece è una novità per gli ascoltatori?
I Las Flores Molestas non hanno in verità dei canoni stilistici preferiti, predominanti, amiamo ascoltare di tutto e poi sperimentare. Il prossimo album ad esempio conterrà delle parti rap, delle canzoni in italiano, dei brani afro-reggae, una piccola suite classica-psichedelica…
La canzone At the Station è stilisticamente molto simile alla canzone-manifesto del disco Pissin’around, in entrambe le canzoni gli strumenti solisti improvvisano coralmente dal più grave (bombardino / flicorno baritono) al più acuto (clarinetto).
Volevamo dare una sensazione di calore, di coralità usando vari fiati e voci, nel fare questo ci siamo ispirati alla musica trasudante fratellanza di New Orleans: a Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Charles Mingus…
In At the Station la voce di Federico è stata paragonata a quella di Mick Jagger, come abbiamo detto ascoltiamo di tutto e quello che viene fuori è imprevedibile anche se c’è sempre – non solo a livello formale – una forte pulsione blues-rock.
C’è qualcosa del vostro percorso artistico che vorreste cambiare a tutti i costi?
Cambiare no, piuttosto arricchire…vorremmo sperimentare maggiormente con sonorità funky, rap, hip-hop, break-beat, musica elettronica in generale e nel fare questo vogliamo avere un approccio jazzistico (alla St Germain), anche a livello formale sì: linee di walkin’bass, armonie a volte aspre, lunghi assoli registrati in presa diretta a differenza dell’album Pissin’around che è stato registrato quasi tutto in multitraccia.
Chi sono i Las Flores Molestas, e come si sono trovati?
Siamo 3 ragazzi nati e cresciuti nella pianura padana che vorrebbero avere la pelle nera. Amedeo, il batterista compositore synthestetista, è un dadartista dolce e furetto allo stesso tempo, fedele amico e di ottima compagnia, il suo sogno è diventare un sommelier futurista e portare avanti i suoi progetti come solista, compositore. Marco, tastierista, è il nostro angelo custode, il suo cuore è ricco di fruttosio e il suo animo riesce magicamente a portare armonia e respiro nella band; suona(va) ogni domenica in chiesa, infatti è molto appassionato di musica gospel, soul e funky, anche e sopratutto moderna. Entrambi stanno tirando fuori la voce, Marco in particolare vi stupirà con le sue soul vibes!
Federico è un pò il papà del progetto, è il componente più anziano (non più ventenne), con più esperienza di vita e di palco; è la voce principale e la chitarra dei Las Flores Molestas, la sua ricerca musicale è partita dalla musica classica, latino-americana ed in particolare dal Chicago e Delta blues. Ha studiato a lungo recitazione ed improvvisazione teatrale, il suo sogno è diventare un cabarettista.
Tutti e 3 componiamo anche se per il momento la maggior parte della musica e dei testi sono spremute della vita di Federico.
Federico e Marco si sono conosciuti al Conservatorio Cesare Pollini di Padova dove studiano jazz, anche Amedeo studia in questo istituto ma il suo incontro con Federico è precedente: si sono conosciuti al ritorno di questo ultimo da Berlino quando è stato assoldato per una parata musicale presso il Club Mame.
Federico era solito organizzare parate musicali circensi e carnevalesche nei maggiori club di Berlino in particolare al Kit Kat Klub.
Cosa accadrà adesso?
Come anticipato stiamo lavorando su un nuovo album che conterrà circa una dozzina di tracce, vi abbiamo rivelato già abbastanza dettagli di questo progetto ma ecco…solo un’altra curiosità! Il prossimo disco conterrà un brano del disco precedente, verrà riarrangiato al punto da risultare quasi irriconoscibile!
E’ in programma anche un EP di 4-5 tracce, il contenuto di questo EP è top secret.
Ovviamente siamo fermi con i concerti anche se abbiamo in programma di fare qualche diretta streaming e stiamo tirando avanti con altri lavori extra-musicali.
Speriamo di poter presentare questo nuovo lavoro e l’album Pissin’around (che mannaggia a Lupo Alberto non è stato possibile presentare nemmeno a Padova!!!) nell’estate del 2021: a Padova, Venezia, Roma, Milano, Bologna, Berlino e dove ci porterà il vento dei Balcani!