Il nuovo disco del progetto genovese Le Astronavi, parla di crescita e di infanzia, lo fa senza nostalgie con i suoi mostri e i suoi antieroi fra la dolcezza e la ferocia di un emo/trap spigoloso ma accessibile nella sua orecchiabilità.
Barren è una citazione a “It”, si tratta di un ambientazione cruciale nel romanzo di Stephen King, un luogo in cui i bambini protagonisti legheranno tra loro per la prima volta e dove fonderanno il “club dei perdenti” per farsi forza a vicenda contro le ingiustizie degli adulti e dei bulli. Diventati a loro volta adulti ci torneranno per fare i conti con il mostro, ma soprattutto con loro stessi.
L’intero album è un costante dialogo tra l’età adulta e l’infanzia e ogni traccia ne dà un’angolazione diversa, per ritrovare e far risplendere quel fragile filo d’oro che lega quello che eravamo a quello che siamo diventati. Le citazioni non si limitano a It ma compiono anche La storia infinita e Stand by me, tutte avventure di ragazzi soli contro il mondo, spesso in pericolo ma mai arresi.
In un mondo dove vince chi meglio si conforma alle regole e a modelli preesistenti il racconto de Le Astronavi è un inno a seguire senza mezzi termini le proprie inclinazione per districarsi nell’età adulta rimanendo sempre fedeli a sè stessi. Il disco è stato anticipato dall’uscita di 4 singoli accompagnati da video ufficiali: Mostro, Misfits, La Casa e Gelato (non incluso nell’album).