“Astrodinamica” è il singolo d’esordio dei Gnu Dada.
Una canzone d’amore, una piccola sinfonia spaziale. La ricerca di un sentimento come una salvezza, un approdo, come per il naufrago l’isola all’orizzonte. Forse questa è solo un miraggio, e il canotto su cui siamo è bucato, ma c’è bisogno di qualcuno che ci creda, che soffi continuamente dentro aria per arrivare, ossigeno nuovo.
Chi sono i Gnu Dada?
Gnu come gnu: totem, spirito guida. Ma anche come new, nuovi istinti musicali. I Gnu Dada sono una band appena nata. Né cattolici né islamici. Non svedesi, americani, vietnamiti né alsaziani, ma sognanti padri inglesi, i Gnu Dada sono orfani italiani.
Greci come Galimberti sono un fascio di nervi scoperti. Sono pecora col lupo e scimmia sacra in copricapo. Sono pesciolino rosso che è scappato dalla boccia e si dibatte sul tappeto, come il mare quando è mosso, sulla roccia. I Gnu Dada sono veri, sono un etto, sono finti, disperati colorati persi in questi anni stinti, tecnici e metallizzati.
Sono ricordi desolati come domeniche in bici di anni passati, che a ripensarci ci fanno felici. Sono carezze e cazzotto vero, sono un’idea di Depero. Sono post psichedelia e pietra dura, poi sognata melodia, acqua chiara ed acqua scura, ritmo, cuore e scrivania.
Del futuro? N-o-s-t-a-l-g-i-a.
I Gnu Dada sono voce, basso, chitarra e batteria. Dadaisti di sostanza e pianoforte, scarafaggi dalla stanza giù veloci nella via.
I Gnu Dada sono anche perché tu non sei più mia. Son parole messe in fila, son vibranti senza pila.
Animali musicali, senza faccia e senza nome, il loro credo è solo Amore formato Canzone.
I Gnu Dada sono quattro, sono due e son nessuno. Sono mille e forse più. Sono cane che ama gatto. I Gnu Dada sì, sei tu.