Va in scena dal 23 al 25 ottobre al Teatro Flavio, A PIEDI NUDI NEL PARCO, commedia teatrale di Neil Simon del 1963 (del 1967 la versione cinematografica con Robert Redford e Jane Fonda), diretta da Dario de Francesco e interpretata da Rossella Pantaleo, Dario de Francesco, Flavio Pomaro, Giorgia Piracci, Marco Puglia, Florina Jankowski.
Protagonisti due novelli sposi: lui serio e conformista, lei allegra e entusiasta. Un piccolo appartamento spoglio con un buco sul soffitto all’ultimo piano di un palazzo senza ascensore. Una suocera molto tradizionale e un vicino di casa che entra dalla finestra.
Sono questi gli ingredienti della commedia che racconta le difficoltà dell’amore, sottolineando come nel rapporto con gli altri si debba essere sempre se stessi, e che qualsiasi piccolo problema può essere superato con una bella camminata a piedi nudi nel parco, senza pensare a nulla.
Con la sua comicità a tratti travolgente, a tratti molto sottile, “A piedi nudi nel parco” è un testo  che offre uno sguardo divertente sulle relazioni e una acuta, quanto geniale, critica alla caparbietà che contraddistingue l’essere umano. Un piccolo capolavoro tra discussioni, riconciliazioni, nuovi amori e un buco nel soffitto, nell’inverno newyorkese.
Il regista Dario de Francesco mette in risalto le differenze di carattere tra i personaggi, i loro pregi e difetti, ma anche la contrapposizione tra le coppie. Da una parte Corie e Paul, giovani e innamorati, ma ancora inesperti nel difficile compito del creare una relazione duratura, dall’altra Victor e Ethel che, come uno specchio, sono esattamente la copia degli altri due, ma con la maturità di chi è più esperto nel vivere.
Infatti Corie e Victor sono identici: allegri, avventurosi, emotivi e pieni di voglia di vivere. Ed anche Paul ed Ethel si somigliano: precisi, ordinati, realisti e dignitosi. Però mentre la coppia piĂą giovane, sebbene innamoratissima, si trova in difficoltĂ nell’affrontare i problemi di tutti i giorni, l’altra coppia nell’innamorarsi capisce che “Non si deve fare altro che rinunciare per l’altro a un po’ di se stessi”.
La scelta registica vuole dare importanza anche ai due personaggi secondari, Henry Pepper e il fattorino, i quali aiuteranno il pubblico a salire i nove piani di scale per andare a trovare i coniugi Bratter, nella loro casetta piccola ma confortevole, senza letto, senza vasca e con un buco nel lucernario.
Uno dei capisaldi della commedia brillante americana, dove i caratteri contrapposti dei protagonisti creano un divertente, quanto profondo, racconto dell’amore e delle difficoltà che questo porta con sé.