Un faro con un fascio di luce che guarda lontano, come quello di una cabina di proiezione, che si allarga in prospettiva e si spande su un mondo nuovo, quello dell’emergenza sanitaria, con occhi diversi ma con un modo unico di guardare la realtà.
È il rappresentativo e allegorico protagonista del manifesto della 61esima edizione del Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film documentario – a Firenze dal 15 al 22 novembre in vari luoghi della città, con la sala principale al cinema La Compagnia.
“In occasione della 61a edizione – hanno spiegato i co-direttori del festival Claudia Maci e Alessandro Stellino – abbiamo pensato di guardare al mondo con occhi diversi, dove il faro del cinema documentario getta una nuova luce per tutti, nella speranza di una ripresa che passi anche attraverso il potere di (ri)creare immaginari proprio dell’arte cinematografica”.
Il festival, tra gli highlight del programma, prima di svelare il day by day completo, presenta la retrospettiva completa a Tizza Covi e Rainer Frimmel, tra i rappresentanti più significativi del documentario narrativo contemporaneo. Dopo il debutto con Babooska (2006, vincitore del Concorso italiano al Festival dei Popoli), hanno ottenuto il plauso della critica internazionale con La pivellina (2009), selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes e poi vincitore del Premio Miglior Film alla Mostra del Cinema di Pesaro (oltre alla ‘nomination’ all’Oscar per il miglior film straniero austriaco). “Il loro lavoro profondamente originale – spiega Daniela Persico, curatrice della retrospettiva e componente del comitato di selezione – indaga la dimensione del “cinema del reale” e si abbandona liberamente ad esso, con uno sguardo umano nei confronti dei protagonisti e la capacità di raccontare le loro vite marginali in modo empatico e coinvolgente”. Dopo The Shine of Day (2012) e Mister Universo (2016), il loro ultimo film Notes From the Underworld, presentato alla Berlinale 2020, è ambientato nel contesto della malavita viennese degli anni Sessanta dove, in un controverso processo, il cantante Kurt Girk e il suo leggendario amico Alois devono pagare la vicinanza al gioco di carte illegale “Stoss” con lunghe pene detentive. Una lettera d’amore a una Vienna del passato che è anche un ritratto sociale dell’Austria del dopoguerra. La retrospettiva è organizzata in collaborazione con la Austrian Film Commission e il Forum Austriaco di Roma.
Il programma, oltre al Concorso Internazionale (18 film tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e al Concorso Italiano (7 i titoli, tutti inediti assoluti, per un viaggio appassionante nell’Italia di oggi), si articola in Eventi Speciali (i film spettacolari per il grande pubblico); nella sezione Let the Music Play dedicata alla musica; al focus Habitat dedicato all’ambiente, in streaming in esclusiva sulla piattaforma online di MYmovies.it; e poi Doc Explorer, in collaborazione con la Fondazione Giacomo Brodolini, che si propone di indagare quei territori di confine in cui il cinema incontra altre forme di espressione e gli spazi (virtuali e non) messi a disposizione dalle novità tecnologiche. In programma anche una sezione dedicata ai giovani spettatori e alle famiglie (Popoli for Kids and Teens, in collaborazione con KinderDocs e Krakow Film Festival, Cinema Stensen e Lanterne Magiche) e una alla formazione, con il Doc at Work – Future Campus, protagonisti i nuovi talenti provenienti dalle principali scuole di cinema europee, realizzato con Toscana Film Commission e Cinema La Compagnia.
La 61/ma edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di MiBACT – Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Sistema Toscana.