“Roberto Mancini, ha affermato Cicchitto – apprezzato allenatore della nostra nazionale di calcio, ha dichiarato: ‘Lo sport è un diritto degli italiani come il diritto alla scuola”.
Certamente è un diritto praticare lo sport. Diverso però è il discorso se da ciò si affrontano altre questioni. In primo luogo, la presenza di spettatori alle partite. Per ottemperare ad una delle regole fondamentali che è quella di evitare gli assembramenti nella situazione attuale non si può fare a meno di mantenere il numero limitato a 1.000 persone.
E’ nella memoria di molti, evidentemente non in quella di Mancini, cosa ha provocato lo svolgimento della partita Atalanta-Valencia a Milano con la presenza di migliaia di tifosi, ma visto che Mancini ha fatto questo intervento allora non possiamo fare a meno di ritornate su una questione che abbiamo già sollevato sulle pagine de Il Tempo.
Da un reportage televisivo sulla situazione del Policlinico di Roma è risultato che i medici e gli infermieri di questo ospedale da giugno non sono sottoposti a tampone. Il direttore generale del Policlinico ha dichiarato che non hanno disponibilità di tamponi. E’ giusto che il personale sanitario vada incontro a queste difficoltà e che invece i calciatori di serie A in automatico ogni settimana fanno uno o due tamponi prima di ogni partita e un altro dopo?” – ha commentato il Presidente di Rel.