BIO
MustRow è lo pseudonimo di Fabio Garzia. Fabio nasce a Roma il 14/05/1982 e fin da ragazzo manifesta una forte passione per la musica, questo anche grazie al padre, anche lui musicista, che lo avvicina da subito alla musica d’oltreoceano facendogli ascoltare i grandi classici del blues “roots” e il rock anni 70.
A 14 anni il padre gli regala la sua prima chitarra: fin dagli inizi il desiderio di scrivere musica propria lo porta a voler registrare le sue canzoni.
Con un vecchio “mangiacassette” a due piste della Sony, regalatogli dal nonno a Natale, inizia i suoi primi tentativi di registrazione, sovraincidendo linee e linee di chitarra che accumulavano più fruscio che suoni.
Crescendo e con il tempo, un passo alla volta, accumula nella sua cameretta la strumentazione necessaria per un piccolo home studio. Dopo aver collaborato con vari artisti italiani tra cui NOEMI, ELISA, RKOMI, DJ SHABLO, MARRACASH, CARL BRAVE, WRONGONYOU, MustRow sente il bisogno di tornare alla sua musica e intraprende il suo percorso solista.
Voce graffiante e non troppo “educata”, MustRow, dopo il primo album in inglese “Sugar Baby”, autoprodotto e realizzato interamente da lui come musicista, compositore e arrangiatore, nel settembre 2019 pubblica il singolo “MALE(DIRE)”, prima canzone in italiano che segna l’inizio di un nuovo percorso musicale, nel quale il sound rock alternative d’oltreoceano rimane protagonista, ma questa volta incontrando il cantautorato italiano, senza nascondere le chitarre distorte che sostengono una vocalità particolare e dei testi che non vogliono essere leggeri.
L’utilizzo di strumenti fisici da una parte, e di campionamenti elettronici e synth dall’altra, danno alle sue produzioni un impatto potente che strizza l’occhio ad un sound internazionale.
Caratteristiche che vengono riprese dal terzo singolo “Oggi sto bene” pubblicato ad un anno di distanza e che anticipa l’uscita del nuovo disco fissata per Ottobre 2020.
“Non è musica” è un grido a qualcosa che non funziona dentro di noi.
Un brano potente ed energico che dimostra quanto le chitarre distorte, se usate in modo
moderno e senza i classici clichè, possano ancora essere rilevanti al giorno d’oggi.
Un fuzz sporco e uno stile che ricorda quello di Matt Bellamy (Muse) e Jack White e
che si amalgama alla perfezione con i synth, la batteria ed i cori (registrati con la partecipazione de L’Avvocato dei Santi).
Ogni strumento è al servizio del pezzo, dove strofe blues e parti parlate introducono ad un ritornello potente e cantabile. Il brano, prodotto e mixato dallo stesso MustRow nel suo home studio, dimostra come una vocalità blues con venature soul si possa conciliare con un’intensità testuale dura ma coinvolgente.
«Questo brano nasce dall’esigenza di andare contro le apparenze, la musica diventa espressione del nostro io più profondo e di ciò che ci rappresenta davvero: le relazioni che instauriamo per convenienza sono quelle che poi non ci permettono di essere noi stessi. Siamo talmente legati al culto di quello che vorremmo essere da dimenticarci chi siamo, pur di far parte di quella cerchia ristretta di individui che ammiriamo e a cui facciamo la corte. Per “Non è musica” non si intende la musica stessa, ma è un grido a qualcosa che
“stona”, qualcosa che non va dentro di noi. È stata la prima canzone che ho scritto di questo nuovo album, ho voluto dire tutto senza peli sulla lingua e volevo trovare
un sound che si distinguesse dagli altri, quindi ho sperimentato molto con i generi
musicali per creare un vestito che fosse solo mio».