AMS Records pubblica il sorprendente e appassionato tributo al grande swamp rocker. Il brano anticipa l’EP che uscirà a settembre, prodotto da Cristopher Bacco dello Studio 2
As The Crow Flies: Bobby Solo canta Tony Joe White!
BOBBY SOLO
As The Crow Flies
“Tony Joe White era un musicista e autore della Louisiana ispirato da Ode To Billie Joe di Bobbie Gentry. Innamoratosi del blues, collaborò anche con il grande Lightning Hopkins, le sue Polk Salad Annie e I’ve Got A Thing About You Baby furono cantate da Elvis, negli anni ’80 scrisse Steamy Windows per Tina Turner che vendette milioni di copie. Quando Tina sentì la voce era convinta fosse di una persona di colore, io ebbi l’onore di conoscerlo e di presentarlo al Festival di Mendrisio una decina d’anni fa, fu emozionante e dialogammo molto. Sono felice di aver onorato la sua musica. Consiglio di recuperare il video di Tony con i Foo Fighters al David Letterman Show”.
Dai Foo Fighters a Bobby Solo: la schiera di amanti dell’indimenticabile Tony Joe White – scomparso il 24 ottobre 2018 – non cessa mai di ridursi e AMS Records pubblica un appassionato tributo da parte del rocker nostrano a As The Crow Flies, uno dei brani di punta di The Train I’m On, l’album del 1972 prodotto ai Muscle Shoals da Wexler e Dowd. Il singolo anticipa l’EP di 4 brani che uscirà a settembre, sia su vinile 12″ a 45 giri che cd, prodotto da Cristopher Bacco dello Studio 2 di Padova: realizzato in vecchio stile, con basso, batteria, chitarra e voce registrate in presa diretta, con tanto spirito live, As The Crow Flies rivela un Bobby Solo appassionato e competente, voglioso di esplorare nuove atmosfere.
“Ebbi il primo shock musicale a 14 anni: fu Elvis Presley con Jailhouse Rock e That’s All Right Mama, che però era una cover di Arthur Big Boy Crudup. Per anni mi sono ispirato a Elvis. Poi, arrivato a un’età leggermente più matura, mi sono chiesto se Elvis aveva creato questo genere o se come me era stato ispirato da altri. Scoprii che quando aveva 10 anni era circondato da stazioni radio americane a Tupelo che suonavano blues, gospel, spiritual, bluegrass e country. Andai a cercare nelle varie biografie i cantanti ai quali lui si rifaceva, così mi sono innamorato del blues che ho alternato al rock. Anche suonare blues è stato molto importante, ho sempre avuto una buona tecnica ritmica, e siccome il blues è una scala pentatonica semplice l’ho fatta mia e adesso persino chitarristi molto più blasonati di me dicono che ho uno stile riconoscibile. Cristopher Bacco e AMS Records mi hanno dato la possibilità di uscire dallo stereotipo in cui sono piacevolmente imprigionato: mi fa piacere di avere un seguito di 40enni o 50enni ai quali i nonni hanno tramandato le mie canzoni melodiche, ma da Pesci ascendente Pesci non posso che esplorare pianeti musicali sempre nuovi“.