LADOC
presenta
IL NOSTRO PAESE
Un film di
MATTEO PARISINI
Un viaggio nellâItalia di oggi alla scoperta di giovani donne che sono parte integrante di questo paese ma che la legge considera straniere.
in Prima Tv il 4 settembre su Doc3 Rai 3.
âRicordati che câè di peggio fuori. Neanche gli italiani con gli italiani vanno dâaccordo.â Ă la risposta ironica e lucidissima di Rabia, 22 anni, nata in Pakistan e arrivata in Italia allâetĂ di due mesi, al racconto dei quotidiani episodi di razzismo subiti al liceo dalla sua amica. Raia vive e studia a Cremona. Dopo oltre ventâanni, non ha ancora la cittadinanza italiana. Rabia è una delle otto protagoniste de Il nostro Paese, il film di Matteo Parisini prodotto da Ladoc che verrĂ tramesso in prima visione per la tv il 4 settembre su Doc3 Rai3.
Il film racconta le vite e le aspirazioni di otto ragazze, testimoni esemplari di quel milione circa di giovani nati in altri paesi che hanno trovato la propria casa in Italia. Insaf, Alessia, Marya, Anna, Sabrine, Ihsane, Ana Laura e Rabia vivono e studiano in Italia, parlano naturalmente italiano, condividono abitudini e costumi dei loro coetanei: essere italiani è per loro una condizione di fatto. Contribuiscono attivamente alla costruzione della società civile, sono perfettamente integrate nel nostro tessuto sociale ma senza un documento che lo possa testimoniare perchÊ lo Stato nega loro il riconoscimento formale della cittadinanza. La politica ne discute da anni, cercando senza successo una legge che regolamenti la materia.
Da nord a sud, da Trieste a Napoli passando per Reggio-Emilia e Barletta, Il nostro Paese segue la loro vita quotidiana, la difficile e odiosa condizione di perenne incertezza di chi si ritrova ad essere âquasi italianoâ, fra sogni da realizzare e una precarietĂ che mette a rischio la possibilitĂ di essere felici. Câè Alessia, diciannovenne nata in Russia ma cresciuta in Italia dove è arrivata allâetĂ di tre anni. Ă cintura nera di taekwondo, ha vinto due coppe e gareggia sia a livello nazionale che internazionale ma non può partecipare alle Olimpiadi con la Nazionale Italiana. Câè Ana Laura, origini brasiliane, a Trieste dallâetĂ di due anni. Studia allâuniversitĂ ma non può fare lâErasmus. Câè Anna, nata a Napoli da genitori senegalesi, che a 18 anni ha perso lâoccasione per richiedere la cittadinanza per motivi burocratici e da allora deve rinnovare ogni anno il permesso di soggiorno. Ogni anno da otto anni. E ci sono le altre, ognuna con le proprie aspirazioni, gioie, difficoltĂ quotidiane.
A sentirle rispondere su articoli della Costituzione a un esame universitario, riflettere sulla diversitĂ come condizione essenziale della crescita individuale e collettiva e immaginare con fiducia, nonostante tutto, il loro futuro qui, vien da pensare che forse i veri stranieri oggi siamo noi italiani riconosciuti, estranei a noi stessi, al nostro passato di emigranti e di popolo accogliente. Estranei a quella carta costituzionale che regola il nostro vivere civile da oltre 70 anni e immemori del contesto storico che portò a scriverla quella carta. Eppure, Il nostro Paese, come le sue protagoniste, non cede al pessimismo e si trasforma in unâoccasione per esplorare la provincia italiana: la vita reale di un paese che si rivela a volte migliore rispetto a quanto il racconto mediatico dipinge quotidianamente, un paese capace di offrire sorprendenti e concrete pratiche di integrazione.
Insaf, Alessia, Marya, Anna, Sabrine, Ihsane, Ana Laura e Rabia, âstraniere per la burocraziaâ, rappresentano una generazione che ha giĂ compreso che la globalizzazione non è un processo che si può ostacolare ma una condizione definitiva. E che la diversità è uno strumento per comprendere la complessitĂ del presente e cosĂŹ crescere, evolversi. Fedele al proprio impegno a raccontare la realtĂ attraverso il documentario narrativo e a valorizzare punti di vista nuovi su temi, storie e personaggi di rilevanza sociale e di attualitĂ , con Il nostro paese la casa di produzione Ladoc dĂ voce a un autore, Matteo Parisini, che intende stimolare una riflessione condivisa sullâidea di cittadinanza, esplorando la complessitĂ dei concetti di identitĂ e di nazione, a partire proprio da chi si confronta con una molteplicitĂ di identitĂ e un contraddittorio senso di appartenenza.
LE PROTAGONISTE
Alessia, diciannovenne nata in Russia, è arrivata a Reggio Emilia a tre anni. Cintura nera di taekwondo, vincitrice di due coppe Italia junior, un campionato italiano junior e un campionato italiano categoria olimpica senior. Gareggia a livello nazionale e internazionale, ma senza la cittadinanza italiana il suo percorso è bloccato. Il suo grande sogno è la partecipazione alle Olimpiadi con la nazionale italiana.
Ihsane, ventiquattrenne originaria di Casablanca, in Marocco, studentessa al quinto anno di Giurisprudenza. Ihsane abita a Ciano dâEnza, in provincia di Bologna, e oltre a studiare lavora in una cooperativa per richiedenti asilo. Nel tempo libero si dedica al rap e al teatro. Ha fondato anche unâassociazione, Re-generation, che si occupa di educazione interculturale nelle scuole e attraverso il rap parla agli studenti di questioni come lâimmigrazione, la diversitĂ e la cittadinanza.
Mariya, mediatrice culturale per la ASL di Napoli, arrivata con la madre dalla Bielorussia allâetĂ di 14 anni oggi ne ha trenta. Fa la mediatrice culturale per restituire quanto ha ricevuto e aiutare i ânuovi italianiâ nel processo di integrazione. Vorrebbe poter votare.
Insaf, vive a Bologna da quando aveva 3 anni, da genitori tunisini. Oggi ne ha 24. Studia diritto e vuole intraprendere la carriera politica.
Sabrine, nata in Marocco ma cresciuta a Barletta dallâetĂ di 4 anni, ha ricevuto la cittadinanza a 22 anni e ha raccontato tutto il suo percorso â i momenti di frustrazione e scoramento fino al grande sollievo – in un libro che è diventato il riferimento per molti e molte nella sua condizione.
Anna, nata a Napoli da genitori provenienti dal Senegal. Ha perso lâoccasione per richiedere la cittadinanza al compimento dei suoi 18 anni per ragioni burocratiche. Oggi ne ha 26, studia economia e va avanti con un permesso di soggiorno da rinnovare anno dopo anno.
Ana Laura, nata in Brasile e arrivata a Trieste allâetĂ di due anni, è cresciuta in un contesto benestante e sereno. Iniziata lâuniversitĂ scopre di cosa significa non avere la cittadinanza italiana ânon poter fare il percorso di studi europeo che immaginava, non poter viaggiare liberamente â e da questo momento decide di raccontare la sua esperienza in vlog per i suoi coetanei.
LâAUTORE
Matteo Parisini è nato a Bologna nel 1980. Il suo primo cortometraggio, A Ming, è selezionato a CinĂŠma du RĂŠel a Parigi. In seguito, si specializza anche come montatore collaborando con le principali societĂ nazionali, con cui monta quaranta documentari destinati al mercato nazionale e internazionale. Alterna il montaggio alla regia e realizza Porrajmos, parole in musica, Era Ieri, lâultima intervista a Enzo Biagi e Lisola.
LA PRODUZIONE
Ladoc è una societĂ di produzione specializzata nel documentario per il cinema e la tv, basata a Napoli, Italia. Privilegiamo il documentario narrativo, valorizzando punti di vista nuovi su temi, storie e personaggi di rilevanza sociale e di attualitĂ , in cui possa realizzarsi l’incontro tra visioni culturali diverse. Perseguiamo sguardi singolari e sorprendenti, unici, per accedere allâuniversale, consapevoli della forza unica della narrazione per conoscere lâuomo. Le produzioni Ladoc sono andate in onda in Italia e allâestero (tra gli altri: Rai Uno, Sky Arte, TV2000 Al Jazeera Documentary, France 3, RSI), distribuite in sala (Napolislam con IWonder Pictures) e sono state presentate nei principali festival di cinema europei: da Locarno a Camden, da IDFA a Trieste, da Jilhava a Thessaloniki. Ladoc ha co-prodotto con broadcaster quali Rai Cinema, TV2000, Al Jazeera Documentary Channel, France TĂŠlĂŠvisions. Negli ultimi anni Ladoc ha avviato e concluso co-produzioni internazionali con Dublin Films (Francia), Filmsnòmades (Spagna), Ripley Point Pictures (Canada).
Scritto e diretto da Matteo Parisini
Produzione Ladoc
In coproduzione con Isola Film e Ghirigori
Con il supporto di Regione Emilia-Romagna Film Commission, Regione Puglia Apulia Film Commission, Fondo Audiovisivo Friuli-Venezia Giulia
Con il patrocinio di Amnesty International
Con il sostegno di Italiani Senza Cittadinanza.