Sala Paolo Poli
Da venerdi 28 febbraio a domenica 1 marzo 2020
“Madri”
da “Quattro ritratti di madri” di Arnold Wesker
interpretato da MARINA PERINI
regia di Sandro di Biagio
con interventi musicali dal vivo di Enrico Angarano
Alla Sala Paolo Poli di Ostia da venerdi 28 febbraio a domenica 1 marzo 2020, “Madri”, da “Quattro ritratti di madri” di Arnold Weskerm, interpretato da Marina Perini, regia di Sandro di Biagio, con interventi musicali dal vivo di Enrico Angarano. Un monologo intenso ed ironico capace di restituire attimi di vita quotidiana, piccoli e grandi pensieri che ci attraversano la strada e spesso non vediamo. Sono i pensieri delle persone con cui viviamo o semplicemente quelli di noi stessi, indaffarati a far altro. In scena si alternano quattro personaggi, tutti interpretati da Marina Perini, quattro madri profondamente differenti: Ruth, una madre single; Miriam una madre depressa/fallita; Naomi, una anziana ebrea mancata madre; Deborah madre “perfetta”, definita da Wesker madre terra. Quattro madri con le loro fragilità e debolezze che ci fanno pensare, sorridere ed emozionare. Scritti nel 1982 in forma di monologhi per una sola attrice, “Quattro ritratti di madri” è uno dei testi esemplari del drammaturgo londinese Arnold Wesker, scomparso nel 2016, un autore particolarmente attento ed efficace nel dipingere nei suoi lavori la fisionomia di donne che danno libero sfogo alle loro contraddittorie voci interiori. Nella commedia quattro donne/madri lontane fra loro sono spinte dallo stesso profondo senso di inadeguatezza con sé stesse, alla ricerca di qualcosa di introvabile…
Sala Paolo Poli
via Capitan Consalvo 2, 00122 Ostia Lido- Roma
dal 28 febbraio al 1 marzo 2020
venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
Info e prenotazioni: 0656320304 – 3484093777 (whatsapp)
biglietto: € 12 – (over 65 e under 12: € 10)
L’autore
Arnold Wesker (1932-2016) è nato a Londra da una famiglia operaia ebrea, giunge alla notorietà con la trilogia teatrale rappresentata al Royal Court composta da Brodo di pollo con orzo (1958), Radici (1958), Parlo di Jerusalem (1960). Wesker è poi passato a un atteggiamento concretamente riformista, con opere dal carattere grottesco, autobiografiche in chiave simbolica o dove sono analizzati i rapporti d’amore: La cucina (1961), Patatine con tutto (1962), Le quattro stagioni (1965) e L’amico (1970).
Nelle ultime opere sembra specializzarsi in ritratti femminili la cui migliore riuscita è senza dubbio il volume “Atti unici per donne sole” del 1989 da cui è tratto “Quattro ritratti di madri”.
L’attrice
Marina Perini ha iniziato la sua carriera di attrice nel 1991 con Francesca SattaFlores. Da allora, dopo aver studiato per tre anni presso la scuola stanislavskijana di Nino Scardina e aver frequentato alcuni seminari di approfondimento sul lavoro dell’attore, con Rocco Mortelliti, Hervé Ducroux, Tonino Valeri e Giovanni Veronesi, completando la sua formazione con la danza jazz (con Anna Cuocolo), salsa cubana, tango argentino e il canto con il maestro Osvaldo Guidotti e canto jazz con la maestra Sara della Porta.
Cinema: nel lungometraggio “L’ultima ruota del carro”, regia di Giovanni Veronesi (2012), lungometraggio Fuori, ruolo secondario, regia Alfredo di Marco (2015).
Ha partecipato come protagonista nei cortometraggi: ”Non è difficile”, regia di Francesco D’Ascenzo, “Fuori” di Alfredo di Marco, “Di spalle” di Mario Parruccini, “Poeti, Santi e Maledetti” di M.Giovagnorio, “Unclaimed” di V.Mezzacappa
In TV: “Solo una mamma” (Mediaset), regia di Giuseppe Toia, Fabrizio Lauri (2017), “Sei forte maestro 2” (Mediaset), regia F.Giordani e C.Risi (2001), nel filmTV “Gioco con la morte” di M. Longhi (2000), Faccia a faccia per la trasmissione “EROI PER CASO” (Mediaset) (1998)
In Teatro ricordiamo tra gli altri: “Speriamo che sia femmina”, adatt. di M. Cesari dal film omonimo di Mario Monicelli, regia di D.Zapelloni (2019), “Fuga da Calipubber”, di Enrico Angarano, monologo, regia di Lucilla Lupaioli (2018), “The Globe girls”, di Mauro Corsini, regia di D. Zapelloni (2017-2018), “Alice, la prospettiva delle regole”, testo e regia di Jessica Pacioni (2016), “Non sparate sulla mamma”, di Carlo Terron, regia di D.Zapelloni (2016), “Ahi, Carmela!, da José Sanchis Sinisterra, regia di D.Zapelloni (2014), “L’albero di Huelva”, di M.Giovagnorio, regia di Donatella Zapelloni (2010), “Camere da letto”, di A.Ayckbourn, regia di Ciro Melillo (2010), “Macbeth”, di W.Shakespeare, regia di Romano Talevi (2007), “La voce umana”, di Jean Cocteau, con la regia di D.Zapelloni (2006), “Re Riccardo III, di W.Shakespeare, regia di Romano Talevi (2005), “L’amante”, di Harold Pinter, regia di Ciro Melillo (2005), Madri da “Quattro ritratti di madri”, monologo di A.Wesker, regia di Ciro Melillo (2004-2006), “La signorina Papillon” di Stefano Benni, regia Ciro Melillo e M. de la Vallèe (2001-02), “BANG! Un giallo a fumetti!?!” di Lorenzo De Feo, regia di Massimo Milazzo (2000), “Il percorso artistico”, regia di Giuliano Vasilicò, (1997), “La fuga” di L.Sclapari, regia di Giovanni Anfuso (1996-1997), “Gente in Aspromonte” da Corrado Alvaro, regia di F. Molè (1996-1997), “L’uomo, la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello, regia di Nino Scardina (1996)
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Fonte Viva il Teatro