Il progetto nato sotto l’egida dell’Accademia Silvio d’Amico di Roma e vincitore del Premio Carmelo Rocca 2018, approda all’Elfo Puccini che lo sostiene anche produttivamente. Un regista e drammaturgo trentenne, Francesco Petruzzelli, guida un gruppo di giovani attori e di allievi.
Al centro della trama di questa commedia dai toni scuri e grotteschi, troviamo un nucleo famigliare composto da quattro elementi: un padre di nome Jack, e tre figli, anche essi di nome Jack. Ciascuno dei personaggi aderisce a una funzione che lo distingue dagli altri e ne caratterizza la personalità. Nella cosiddetta ‘cultura pop’ occidentale, il nome Jack ha acquisito ormai una valenza quasi archetipica. In ogni film, in ogni libro di matrice anglosassone, perfino in ogni gioco di ruolo inventato dai bambini, il nome Jack emerge per primo nella mente di chi debba assegnare il nome all’eroe della trama. Jack diviene l’antonomasia dell’eroe contemporaneo e pertanto, nella storia ogni personaggio, compresi quelli femminili, ne porta il nome, in quanto figura assoluta di ciò viene chiamato a rappresentare. Alla base dell’intreccio vi è la frizione creata dalle idiosincrasie dei tre figli che, costretti a vivere sotto lo stesso tetto, devono affrontare un percorso di crescita provocato da una violenta presa di posizione del Padre, mosso a sua volta dal desiderio di rendere le sue creature quanto più possibile indipendenti e pronte ad affrontare le avversità del mondo.
Francesco Petruzzelli nasce a Bologna il 19 luglio 1989 e all’età di sei anni si trova per la prima volta a dover rispondere alla domanda: “che cosa vorresti fare da grande?”. Disgraziatamente per il pubblico che dovrà subirlo per i successivi 20 anni, il giovane Francesco dimostra subito un carattere determinato e fatalmente coerente rispondendo: “l’attore”.
Lo ritroviamo diciottenne e pronto per essere bocciato all’Accademia Nazionale D’arte Drammatica Silvio d’Amico e successivamente presso le scuole più prestigiose di Londra; approfitta però del tempo libero regalatogli dalle grandi istituzioni teatrali per acquisire una pressoché perfetta padronanza della lingua inglese, frequentando Actors’ Temple, Actors’ Centre e City Lit. È a questo punto che l’Accademia Silvio d’Amico comprende di aver commesso un errore e decide di ammettere Francesco all’A.A. 2009/2010.
Il percorso di studi procede, costellato di incontri importanti per la vita personale e professionale: Lorenzo Salveti, Anna Marchesini, Arturo Cirillo, Luca Ronconi e la compagnia Belarus Free Theatre, sono solo. Per la regia di Luca Ronconi segue lo studio su testi contemporanei e di repertorio classico quali La commedia dei matti assassini di G. Scabia e Il Cuore Spezzato di J. Ford; guidato da Arturo Cirillo conclude una tourneè di due anni con La gatta sul tetto che scotta di T. Williams; mentre, insieme ai Belarus, costruisce e porta in scena allo Young Vic Thetare di Londra Red Forest di N. Khalezin.
Oggi è membro della compagnie indipendenti Barbaros e Sus Babi, fondate dal registi Giacomo Bisordi e Alessandro Marmorini e dalla produttrice Cristina Poccardi, con cui ha già portato in scena due testi contemporanei: Fred’s Diner di P. Skinner e Amore e Resti Umani di B. Fraser.
Continua la sua attività di attore emergente e (a volte) autore in Italia e nella sua patria adottiva, il Regno Unito, augurandosi che presto sia il lavoro a cercare lui e non più lui a cercare il lavoro.
Nell’attesa che ciò avvenga si aggiudica il premio InDivenire 2017 nelle categorie “Miglior Testo” e “Miglior Spettacolo” con la commedia Vox Family, da lui scritta e diretta.
TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano – Orari: mart/sab 19:30, dom 15:30 Prezzi: intero € 33 / martedì posto unico € 22 / rid. giovani e anziani € 17,50 / under18 € 13.50 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org