La rubrica Youtube di Alessandro Benetton si arricchisce di un video dedicato alla Peer Pressure, la pressione sociale che tende a modificare atteggiamenti, pensieri e valori delle persone.
Alessandro Benetton: l’esperimento di Asch e la pressione dei pari
Adattarsi alla massa: una tendenza che accomuna ogni essere umano e che spesso conduce a seguire i comportamenti e le regole non scritte dettate dalla maggioranza. Un fenomeno che è possibile evitare? Ad affrontare il tema nel suo ultimo video Youtube è Alessandro Benetton. Per spiegare le motivazioni che spingono le persone ad accettare la cosiddetta Peer Pressure, o pressione dei pari, il fondatore di 21 Invest ricorda l’esperimento sociale dello psicologo polacco Solomon Asch nel 1951. Asch mise un gruppo di otto persone di fronte a un problema semplice: osservare tre segmenti disegnati su un foglio e individuare quello della stessa misura di un segmento di riferimento. Tuttavia di quel gruppo sette erano attori, mentre solo una era la vera cavia: “Per diverse volte è stato chiesto al gruppo quale fosse il segmento corretto – racconta Alessandro Benetton – e gli attori, ovviamente d’accordo, davano tutti la stessa risposta errata. Dopo alcuni tentativi in cui la ‘cavia’ era l’unica a dare la risposta corretta, si notava una tendenza ad adeguarsi alla risposta del gruppo nonostante fosse palesemente sbagliata”.
Alessandro Benetton: vantaggi e svantaggi della Peer Pressure
Essere influenzati dalla massa non significa tuttavia essere deboli, aggiunge Alessandro Benetton. Si tratta infatti di un “meccanismo naturale” che soprattutto in passato ha garantito la sopravvivenza della specie: “Essere in grado di guardare agli altri in mancanza di informazioni poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Oggi per fortuna ci siamo evoluti e la nostra esistenza non dipende più da questo, tuttavia, ne portiamo ancora con noi le conseguenze”. Emulare i comportamenti altrui non sempre si rivela sbagliato: “Tutti possiamo subire la Peer Pressure e confesso che è successo anche a me. Nei primi mesi del mio primo lavoro alla Goldman ho iniziato a notare che tutti avevano un comportamento simile. Arrivavano la mattina presto e se ne andavano a tarda, così mi sono detto: ‘Chi sono io per non comportarmi come loro?’. Quindi mi sono adattato agli stessi orari e ritmi dei miei colleghi. Da un lato sono felice di averlo fatto, perché adattarmi a questa regola non scritta mi ha insegnato a lavorare in maniera intensa e scrupolosa”. Con il tempo l’imprenditore ha capito che si tratta di un’abitudine che alla lunga può diventare dannosa. Come evitare dunque l’influenza dei nostri pari: “La risposta – ammette Alessandro Benetton – è che non possiamo. L’unica cosa concreta da fare è esserne consapevoli, e non avere paura, se necessario, di essere voci fuori dal coro. Come affermava il filosofo Bertrand Russell: ‘Non smettete di pensare. Siate la voce fuori dal coro. Un uomo che non dissente è come un seme che non crescerà mai’”.