CNA Lombardia nei giorni scorsi ha chiesto una Commissione d’inchiesta parlamentare per fare luce fino in fondo sulle dinamiche speculative che hanno contribuito all’impennata del costo del carburante ben oltre a quanto i fattori di contesto geoeconomici e geopolitici implicherebbero.
Oggi il Presidente Giovanni Bozzini rilancia l’allarme: “Quando il petrolio passa da 78 dollari al barile (inizio 2021) per arrivare a 130 dollari al barile, le dichiarazioni di principio non bastano. Le imprese non vivono di parole. Il Governo deve tempestivamente rispondere alle urgenze che le nostre Organizzazioni nazionali del settore stanno affermando.”
Un primo serio terreno di risposta è secondo CNA Lombardia un congelamento temporaneo delle accise sui carburanti: “Pensiamo ad una moratoria di misura e durata da definire, ma sarebbe un segnale di enorme portata e, per certi versi, una iniezioni di fiducia in un momento di enorme difficoltà.” Queste le parole del Presidente Bozzini, che riprende un dato fondamentale anche a supporto delle ipotesi in via di elaborazione da parte del Governo, che può già contare, secondo le stime circolate nei giorni scorsi e messe in luce anche nel dibattito parlamentare, di un “extra-gettito di oltre 4 miliardi di euro”. Anche il bollettino delle entrate tributarie 2021 segnala numeri confortanti su questo terreno.
C’è un altro elemento che CNA Lombardia intende mettere in luce: il caro – carburante vede giustamente il Governo a confronto con le imprese del settore dei trasporti, su cui si attendono provvedimenti ad hoc che vedono autorevolmente in prima linea FITA CNA ai tavoli negoziali con il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili. Tuttavia il tema investe drasticamente tutte le famiglie, i lavoratori, i cittadini, le imprese, “deprimendo in modo strutturale ed inaccettabile la fiducia, la qualità della vita e in definitiva la domanda interna di cui le nostre micro e piccole imprese vivono”, puntualizza il Segretario regionale CNA, Stefano Binda.