Oggetto: SI DEVE FARE DI PIÙ
Egregio Presidente,
Abbiamo letto e considerato le disposizioni a favore della Cultura che il Governo ha definito nell’ambito del Decreto Sostegni. Le stesse risultano ancora una volta esigue se rapportate alla gravosità della situazione che le imprese dello spettacolo, ormai chiuse da più di un anno, seppur con brevi spazi di aperture, hanno affrontato e che devono continuare ad affrontare con perdite ingentissime. Perdite che hanno già determinato la definitiva chiusura di molte realtà culturali a discapito dei tanti lavoratori e della sopravvivenza di un settore cruciale e imprescindibile per lo sviluppo del Paese.
Chiediamo quindi un ulteriore sforzo al Governo per far sì che venga ulteriormente rifinanziato il Fondo per le emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo, di cui all’articolo 89, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, in modo da ottenere un contributo maggiore rispetto ai 200 milioni di euro previsti al comma 1, dell’articolo 36 del Decreto Sostegni. Inoltre, sarebbe quanto più necessario specificare nel testo del provvedimento una chiara suddivisione delle risorse tra Spettacolo e Cinema che sono due realtà ben distinte.
Una chiara indicazione di quanto spetti all’una o all’altra categoria di questi 200 milioni e del prossimo, auspicato, rifinanziamento serve per scongiurare e prevenire un diverso trattamento in sede di definizione delle modalità di ripartizione e assegnazione delle risorse vitali.
Proponiamo quindi di suddividere il contributo suddetto nella misura del 50% da devolvere rispettivamente allo Spettacolo e al comparto Cinema-Audiovisivo.
Medesima esiguità si evidenzia anche con riferimento all’articolo 10 del Decreto Sostegni, volto a prevedere ulteriori indennità per le categorie di lavoratori anche afferenti, tra gli altri, al mondo dello Spettacolo.
Per quanto riguarda il sostegno alle imprese (quello generico, diverso dal fondo che verrà gestito dal ministero): art1 “contributo a fondo perduto in favore degli operatori economici”, riteniamo che sia necessario rivedere le percentuali stabilite in relazione al calo di fatturato.
Inoltre, si fa presente che la misura del credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda di cui all’articolo 28 del DL Rilancio n. 34 è stata sicuramente una delle misure vincenti dei precedenti decreti emergenziali. Ciononostante, al momento, il credito d’imposta non rientra tra le misure contenute nell’articolato del Decreto Sostegni, ma l’ipotesi di nuove restrizioni e chiusure rende necessario intervenire in tal senso. Giova ricordare come il credito d’imposta sia stato esteso ad aprile 2021, per mezzo del comma 602 della legge di bilancio 2021, solo per le attività del turismo.
Si chiede pertanto al Governo e al Parlamento di poter rimediare a tale “svista” e di estendere tale proroga anche per le imprese dello spettacolo.
Il PAP, insieme a tutte le realtà ivi associate, lancia pertanto un appello al Governo per far sì che tali necessità di questo comparto possano essere prese in considerazione e integrate nel corso dell’esame parlamentare della legge di conversione del decreto.
In fede
Il Patto per le Arti Performative
ANAP (Associazione Nazionale Arti Performative), APS (Libera Associazione Professionisti dello Spettacolo); CeNDIC (Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea); Co.N.D.A.S. (Comitato Nazionale Danza Arte Spettacolo). Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti); Forum Nazionale per l’Educazione Musicale; Indies (La Casa della Musica Indipendente); MSV (Movimento Spettacolo dal Vivo); SIEDAS (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo); StaGe! (Stati Generali Musica Indipendente ed Emergente); TP (Tavolo Permanente delle Federazioni Bandistiche Italiane); UTR (Unione Teatri di Roma).