Va a Lidia Vitale il Premio Alida Valli come “Miglior attrice non protagonista” per “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa, film tratto dall’omonimo romanzo d’inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini ed ispirato alla vera storia di Rosa Di Fiore, prima pentita della mafia garganica.
Il riconoscimento è stato assegnato dalla Commissione esperti formata dai critici cinematografici del Bif&st 2023, il Bari International Film&Tv Festival che si svolgerà presso il Teatro Petruzzelli del capoluogo pugliese dal 24 marzo al primo aprile con la direzione del suo ideatore Felice Laudadio. “Felice di essere premiata in un territorio che appartiene alle mie origini e a progetti che mi accolgono ormai da tempo” commenta entusiasta l’attrice romana. Per la stessa pellicola, sarà consegnato il Premio Silvana Mangano come “Attrice rivelazione” a Elodie, che Lidia Vitale ha seguito come acting coach durante le riprese.
Nel dramma in bianco e nero “Ti mangio il cuore” – presentato nella sezione Orizzonti della 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – Lidia Vitale interpreta Teresa Malatesta, una donna feroce che non si ferma di fronte a nulla, pronta a guidare la famiglia in una guerra spietata dopo l’uccisione di suo marito, il capoclan Michele Malatesta. Per questa interpretazione ha ricevuto anche un premio nell’ambito della 19ª edizione del Festival SaFiTer – Salento Finibus Terrae.
Un momento d’oro per Lidia Vitale che nel corso della sua ventennale carriera – calandosi nei panni di donne coraggiose, intense, autoironiche, estreme, figure femminili diverse tra loro ma accomunate da una straordinaria forza vitale – ha lavorato in grandi produzioni, film indipendenti e opere popolari, come La Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana, e cortometraggi di giovani esordienti, fra tutti Tiger Boy di un allora sconosciuto Gabriele Mainetti. Ha messo il suo talento al servizio dei premi Oscar Paolo Sorrentino e Mike Van Diem, misurandosi anche con la regia e la sceneggiatura, animata sempre e solo da un unico comune denominatore: una inesauribile passione per il cinema.
Negli ultimi due anni, sul grande schermo, oltre ad essere nel cast di “Ti mangio il cuore”, è stata la protagonista di “Grand Bolero”, film del giovane regista Gabriele Fabbro; si è calata nei panni della madre del protagonista in “Ghiaccio”, opera prima di Fabrizio Moro e Alessio de Leonardis; è stata la moglie di un agente della scorta di Aldo Moro in “Esterno Notte” di Marco Bellocchio. In questi giorni è nelle sale con “Il Primo Giorno della Mia Vita” di Paolo Genovese. Ha recitato, in lingua inglese, nel corto “My Dorian” di Santa de Santis e Alessandro D’Ambrosi e ne “Il Giudizio” di Ippolito Simioni.
In tv, ha interpretato una manager crudele nella serie Netflix “Luna Park”, e vestito i panni di Anna Magnani in “Simonetta, la Truccatrice della Magnani” di e con Emanuela Fanelli, nel programma cult di Rai2 “Una pezza di Lundini”. Prossimamente la vedremo su Apple Tv+ in “Drops of God“, la nuova dramedy multilingue franco-giapponese ispirata al manga bestseller di Tadashi Agi e Shu Okimoto.
Ad ottobre scorso ha finito di girare “Vangelo Secondo Maria” di Paolo Zucca per Indigo Film nel ruolo di Anna, la madre di Maria, mentre in questi giorni è sul set di “Verona”, musical con un cast internazionale diretto da Timothy Scott Bogart, nel ruolo di Lady Montague.
Sulle orme di Anna Magnani, sua maestra d’arte e di vita che dal 2012 omaggia portando in giro per il mondo lo spettacolo “Solo Anna”, Lidia Vitale continua ad essere uno straordinario esempio di integrità, coraggio e coerenza, valori con cui ha costruito e difeso la propria libertà e indipendenza, come donna e come artista.
(photo credit: David Glauso)