ANAAO-ASSOMED Lombardia, il più importante sindacato della dirigenza medica e sanitaria, dà il benvenuto al nuovo assessore al Welfare Guido Bertolaso attraverso le parole del Segretario regionale Stefano Magnone: “A seguito delle dimissioni di Letizia Moratti, è con piacere che accogliamo la notizia della nomina del collega medico Guido Bertolaso a nuovo assessore al Welfare, confidando nell’instaurazione di un dialogo basato sul rispetto dei ruoli e dei compiti istituzionali che lo attendono nei pochi mesi che precedono la chiusura della legislatura”.
L’intenzione di ANAAO-ASSOMED Lombardia, nel lavoro con il nuovo assessore, è quella di non sollevare ulteriori polemiche sulla gestione dei rapporti tra governo regionale e nazionale del periodo pandemico da Covid-19, bensì quella di focalizzare l’attenzione sul tema delle liste d’attesa, toccato anche dalla conferenza stampa dello scorso lunedì 7 novembre insieme al Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Come spiega Stefano Magnone, “non è un tema nuovo, ma ben presente anche prima del Covid. È un tema che travalica le attuali circostanze e affonda le sue radici nella scelta lombarda di evitare agende comuni con il privato, lasciando così che il reclutamento dei pazienti alimenti la mobilità extraregionale rallentando, in questo modo, la presa in carico dei residenti in Lombardia, per favorire il profitto extra budget derivante appunto dai pazienti fuori regione. Questa politica, al di là dei tetti imposti dalla norma nazionale risalente al 2012, ha consentito in questi anni uno spostamento del business privato da ricoveri meno remunerativi a quelli più redditizi, aprendo e chiudendo linee in funzione degli interessi economici degli imprenditori e non di quelli orientati alla salute dei pazienti. Mentre le liste d’attesa sono inesorabilmente destinate ad allungarsi, la sanità pubblica soffre del disinvestimento statale e dell’indebolimento regionale risalente a venti anni fa”.
Il problema del governo delle liste d’attesa e del reclutamento dei pazienti è emerso con chiarezza anche al recente convegno di AGENAS, dove la Direzione Generale Welfare lombarda ha evidenziato le difficoltà di gestione di questo sistema.
Sul tappeto restano anche le altre criticità legate a una rete ospedaliera vetusta e insostenibile, a un’organizzazione troppo improntata al liberismo sanitario che impone una illogica concorrenza tra le strutture, pubbliche o private che siano, e a un territorio sempre più in crisi e sempre meno ricettivo.
Questa la posizione del sindacato, che da sempre ha fatto della difesa del servizio sanitario pubblico la sua bandiera.