Il nucleo tematico intorno cui ruotano tutti gli scritti è la vita, eletta a interlocutrice di questa silloge, che è al tempo stesso monologo e dialogo: con essa il poeta ingaggia un corpo a corpo, quasi un duello all’ultimo sangue. Il titolo è un gioco di parole che unisce insieme i due termini “giocolerie” e “giaculatorie”. La divisione della raccolta in due tempi non è casuale, ché il tempo è da sempre tema preferito, leit motiv, filo di Arianna nel labirinto della scrittura creativa. Nella seconda parte, scandita dallo scirocco nefasto e disfacente, è narrata in prosa, fra le varie poesie, la giornata di un uomo, non meglio definito, che dalla veranda della sua casa al mare guarda scorrere l’estate, come uno spettatore abulico e afasico.
Paolo Vincenti, ricercatore, scrittore e saggista, vive in provincia di Lecce. Suoi testi critici sono presenti in svariate riviste e sul web. Ha pubblicato, tra gli altri: L’una e due (Discordanze), La Fornace, 2015; L’osceno del villaggio, Argomenti, 2016; Italieni, Besa, 2017; Avanti (o)pop!, Argomenti 2018; L’una e tre (Discordanze), Argomenti, 2019; Piazza Italia, Agave, 2020; Al mercato dell’usato (Catalepton), Agave, 2020; Saturae, Agave, 2021.