L’obiettivo è molto ambizioso. Riaprire la Cappella Pappacoda del Centro Storico di Napoli, e ieri è partito il grande progetto.
Volt Italia e Volt Campania, il primo partito paneuropeo, raccolgono la chiamata alle armi per realizzare questo sogno.
Appello che arriva dal parroco Salvatore Giuliano della chiesa San Giovanni Maggiore e dall’avvocato Carlo Claps dell’associazione Aidacon consumatori.
Luigi Scaramuzzini e Margherita Acciaro, i coordinatori regionali di Volt Campania, hanno radunato una parte della squadra e si sono messi al lavoro.
Come partito giovane e fatto di giovani, abbiamo accolto l’invito fatto da Davide D’Errico (fondatore di Opportunity Onlus) e invece di goderci il sole, abbiamo deciso di dare il nostro contributo per la nostra città .
La politica che Volt vuole fare non è solo quella delle dichiarazioni e dei programmi, ma anche quella dei ragazzi che si sporcano le mani e vogliono cambiare il destino dei propri territori.
Anche la politica deve iniziare da questi piccoli grandi gesti.
Siamo tornati a casa sporchi, stanchi ma orgogliosi di noi, perché è necessario svoltare!
Come dichiara Davide D’Errico, l’obiettivo è quello di restituire, una volta ristrutturata e messa in sicurezza, Cappella Pappacoda sarà destinata ad iniziative culturali, musicali e sociali, con lo scopo finale di includere soprattutto i più piccoli, gli scugnizzi della città , in progetti meritevoli e sottrarli alla strada.
Presenti anche i rappresentanti del progetto Stand Up Napoli con Mariano Paolozzi e Davide Ramondini che affermano: “Iniziative del genere vanno sostenute con ogni mezzo. Sperando che si possano moltiplicare ogni giorno sul territorio.”
La Cappella, oramai chiusa al pubblico da ben oltre dieci anni, si trova in largo San Giovanni Maggiore, in pieno centro antico della città , in quello che fu il decumano del mare e oggi tristemente noto per il fenomeno della mala-movida. Il progetto, infatti, oltre a dare nuovamente lustro ad un bene architettonico cinquecentesco di straordinario valore, si propone anche un impatto sociale e politico: restituire ai giovani del quartiere un’opportunità di trovare un luogo d’aggregazione per eventi e dibattiti.
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