Con Destini, edito dalla siciliana Nulla Die, Mauro Mirci torna a proporre ai lettori una raccolta di short stories. Otto racconti che pur mantenendo, di massima, un saldo legame con la Sicilia, si allontanano talvolta dall’isola triangolare per affrontare percorsi narrativi esplicitamente fantastici e ambientazioni esotiche, fino a un vero e proprio salto nello spazio, come avviene per l’ultimo titolo della raccolta.
Si chiamano Talib, Waseem, Tahair, Lama, Maysaa. Sono impauriti e affannati. S’imbarcano spronati da urla e minacce. Dall’altra parte del canale di Sicilia ci sono l’Europa e un nuovo destino. Ma devono attraversare il confine che l’Unione Europea ha tracciato in mezzo al mare per tagliare in due il Mediterraneo. E a loro sembra quasi di vederlo, quel confine, stampato sull’acqua.
Una migrazione, è questa la prima tappa di un percorso in otto storie ambientate in Medio Oriente, nella foresta congolese, nello spazio profondo, ma anche nella vicinissima Sicilia. Tutte narrano di sopraffazione e smarrimento, dell’essere umano che combatte contro i suoi mostri quotidiani e segue il proprio destino. Otto racconti in ambiguo equilibrio sul confine tra mainstream e fantastico e che rielaborano, in maniera perfidamente credibile, un immaginario anche troppo vicino alla realtà.
Mauro Mirci, geologo, vive e lavora a Piazza Armerina. Con Nulla Die ha pubblicato la raccolta di racconti L’impavida eroina eccetera (2011), il romanzo Chi non sogna un futuro radioso (2016) e Bidone azzurro, due storie del Presidente immortale (2021