“Il governo si esprima favorevolmente sulla rimozione del blocco di dati fondamentali su ambiente e clima presso all’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) e attualmente disponibili solo dietro pagamenti di ingenti somme. Una situazione che impedisce a molti ricercatori, scienziati e organizzazioni tematiche di accedervi, ostacolando la condivisione e l’analisi dei dati. Tutto questo accade nonostante la IEA sia in gran parte sovvenzionata attraverso fondi pubblici erogati dai 30 Paesi finanziatori, tra cui l’Italia”
E’ quanto afferma l’europarlamentare di FDI-ECR, Nicola Procaccini, responsabile nazionale del dipartimento Energia e Ambiente del partito.
“E’ una situazione paradossale – prosegue Procaccini – che porta a diversi ostacoli nelle ricerche sui cambiamenti climatici, con la ridicola situazione per cui mentre da una parte gli Stati finanziano ricerche in una corsa contro il tempo per fermare il degrado ambientale, dall’altra la condivisione dei dati è bloccata proprio dal fatto che l’accesso agli stessi non è libero ma a pagamento. Dopo che il caso è stato sollevato a livello internazionale, il prossimo 2 febbraio la IEA chiederà ai 30 Stati che la finanziano il consenso a rendere i propri dati accessibili a tutti. Il governo italiano si faccia promotore presso gli altri Stati della necessità di rimuovere il blocco dei dati, ostacolo che comporta ulteriori sforzi nella ricerca e nel dialogo globale su energia e clima e quindi, per paradosso, ostacola proprio il raggiungimento della missione stessa da parte dell’AIE. Uno stato di cose che va anche contro i principi di trasparenza e riproducibilità nella ricerca scientifica”