Eleonora Mangano pubblica il nuovo singolo Niente, presentato in gara al Festival delle Alpi Apuane lo scorso luglio chitarra e voce e adesso rilasciato nella sua versione definitiva. Niente è una canzone autobiografica che affronta il delicato tema del disturbo alimentare e che racconta del percorso di rinascita avvenuto grazie alla psicoterapia.
In apertura del brano, scritto un anno fa, si parla di un trasloco. Questo evento è realmente capitato di recente nella vita di Eleonora ed è stato il definitivo passo verso la ritrovata e agognata serenità. Il trasferimento non è stato solo fisico ma soprattutto mentale, staccarsi dal nido comporta affrontare diversi cambiamenti e ti consente di ritrovare l’istinto di sopravvivenza e recuperare la pratica quotidiana della socializzazione. Nel ritornello la giovane artista si chiede quanto pesi il niente, condannando il senso di vuoto che per molto tempo l’ha oppressa e che si era mascherato come la soluzione e il migliore amico.
«La canzone è nata grazie ad un’esercizio datomi dalla mia terapeuta che mi disse di scrivere nel dettaglio su carta ogni giorno tutto quello che sentivo. La musica e la scrittura hanno rappresentato per me un’ancora di salvezza ma ho avuto bisogno di una mano ulteriore e ho capito che chiedere aiuto è l’atto d’amore più grande che si possa fare per se stessi ma allo stesso tempo che per comprenderlo davvero bisogna prima schiantarsi fino in fondo contro il muro. Sono davvero legata a questa canzone, sia per il suo lato quasi profetico, sottolineato dal fatto che parlo del problema come se l’avessi superato ma quando l’ho scritta ero immersa nel dolore, dettato anche dalla pandemia. Non bisogna avere paura di dire le cose, se restano dentro non fanno vivere, ci vuole il dovuto rispetto anche per le vicende brutte che possono capitare, motivo per cui ho deciso di non usare filtri perché ancora non si parla come si dovrebbe dei disturbi alimentari», racconta Eleonora a proposito del brano.
A colpire è anche la copertina scelta per Niente, anche per il suo parallelismo con un singolo precedente dal titolo Psicotici sul filo dove Eleonora era ritratta nell’atto di coprirsi gli occhi ed era circondata da cornici con uno specchio, a testimoniare la sua paura di guardare la realtà. Qui troviamo una scimmia davanti a uno specchio sempre con gli occhi chiusi ma dall’altra parte qualcuno l’aiuta ad avere il coraggio di vedere.