In questi giorni il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sta lavorando intensamente al varo del nuovo piano per la somministrazione dei vaccini, con l’obiettivo di 19 milioni di iniezioni al mese. Ad oggi in Italia sono state somministrate 4,2 milioni di dosi e quasi 1,4 milioni di italiani con due dosi. La media nazionale di somministrazione delle dosi disponibili è del 72 per cento, con alcune Regioni che vanno più spedite e altre che procedono in modo più lento. Per colmare il gap sul territorio nazionale ed affiancare il personale sanitario, il Governo sta immaginando la creazione di task force e il coinvolgimento dei 300 mila volontari della Protezione civile nazionale. Diverse sono le previsioni e le ipotesi organizzative: dalle stazioni ferroviarie alle caserme dei vigili del fuoco, dall’ampliamento degli ambulatori e presidi sanitari con strutture mobili e tende fino all’utilizzo dei centri di assembramento come i supermercati. Si prevede un enorme impegno logistico e di personale per integrare le risorse fisiche e umane già impegnate su tutto il territorio nazionale e per aumentare e rafforzare in modo considerevole gli hub di somministrazione programmati.
Si profila un coordinamento, in parte già strutturato, composto dalla Protezione civile, Regioni e Comuni, Difesa e associazioni di volontariato per un piano di vaccinazioni sicuramente ambizioso che completerebbe i dettagli di uno sforzo che sarebbe indubbiamente notevole se venisse aperta una piattaforma informatica nazionale che consentirebbe la prenotazione delle dosi, la tracciatura e la somministrazione e, chissà , l’interoperabilità con il fascicolo sanitario elettronico. Non è rimasta a guardare Poste Italiane che in pochissimo tempo e in maniera gratuita ha messo a disposizione delle Regioni (per ora hanno aderito Sicilia, Marche, Calabria, Abruzzo e Basilicata) la propria piattaforma informatica per la tracciatura e la somministrazione dei vaccini per il Covid-19 che offrirà prenotazioni online, dal Postamat, tramite i portalettere, online o dal call center. La più grande infrastruttura d’Italia è scesa in campo per risolvere i problemi dei cittadini e per la ripresa del nostro Paese.
di Mauro Nicastri, presidente AIDR