DOPO IL SOLD OUT DELLA PRIMA SERATA
SOSPESI (DA DOMANI 28 OTTOBRE)A PORDENONE GLI INCONTRI DAL VIVO CON ANGELO FLORAMO SUL “CREPUSCOLO DEI PATRIARCHI”: IL PROGETTO PASSA SUL WEB
DATO IL GRANDE SUCCESSO DI PRENOTAZIONI PER I TRE EVENTI PROGRAMMATI DA THESIS ASSOCIAZIONE CULTURALE, TUTTO IL PERCORSO SARÀ REALIZZATO IN VIDEO E DIFFUSO DAL CANALE YOUTUBE DI DEDICA FESTIVAL
Un grande successo in termini di prenotazioni e di interesse da parte del pubblico aveva salutato l’avvio del progetto “1420: il crepuscolo dei Patriarchi”, un percorso in tre puntate, realizzato da Thesis Associazione culturale grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli, nell’ambito di “Dedica Festival Incontra”, contenitore culturale che riunisce tutte le esperienze divulgative collaterali al festival.
Protagonista del progetto una delle voci più vivaci ed autorevoli della cultura regionale, quella di Angelo Floramo, storico, consulente scientifico della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, oltre che scrittore, intellettuale e raffinato affabulatore.
Tre gli incontri programmati al Capitol di Pordenone, tutti ormai con platea sold-out: ora a seguito delle disposizioni del DPCM appena varato dal Governo, anche questo progetto, come tutte le attività culturali, si interrompe nella sua forma “dal vivo” ma rimane comunque fruibile dal pubblico sul web: Thesis ha infatti deciso di trasferire l’intero calendario online, mettendo a disposizione le conferenze in video, così come già fatto con il primo incontro, registrato al Capitol di Pordenone lo scorso 21 ottobre (l’unico col pubblico in sala), intorno al tema “Il furto di Marco: quando Venezia rubò al patriarcato il suo Santo” (già fruibile sul web),
L’appuntamento originariamente in agenda mercoledì 28 ottobre a proposito di “San Vito, San Daniele e Aquileia: i tre feudi che Venezia non ebbe” viene quindi annullato in presenza e sarà disponibile solo online da sabato 31 ottobre, mentre a seguire sarà diffuso, sempre solo sul web, l’ultimo incontro dal titolo “Ladri, banditi, osti e prostitute nella nuova giurisdizione veneziana”.